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Giacomo Alberione, SSP
Brevi meditazioni - II

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(343)     DOMENICA XXIII DOPO PENTECOSTE

 

     1.o Al Signore nulla è impossibile. né si domanda troppo quando si prega; purché la preghiera abbia le dovute condizioni. Le condizioni sono: l’umiltà, la perseveranza, lo stato di grazia e che la preghiera sia fatta per noi. Ma soprattutto è necessaria la fede che genera la fiducia. Ecco i frutti della preghiera fatta con fede.

     «In quel tempo: mentre Egli diceva loro queste cose, ecco uno dei capi accostarsi, inchinarsi e dire: Signore, la mia figlia è morta or ora; ma vieni, imponi la Tua mano su di lei e vivrà. E Gesù, alzatosi lo seguì coi Suoi discepoli. Ed ecco una donna, la quale da dodici anni pativa perdite di sangue, accostarsi a Lui da tergo e toccarGli il lembo della veste. Perché, diceva dentro di sé: Sol ch'io tocchi la Sua veste, sarò guarita. Ma Gesù rivoltosi e mirato1a, disse: Confida, figliola: la tua fede ti ha salvata. E da quell’istante la donna fu liberata. E quando Gesù arrivò alla casa del capo, avendo veduti i suonatori e la turba far strepito, disse: Ritiratevi, perché la fanciulla non è morta, ma dorme. Ed essi Lo

 


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deridevano, Quando poi fu messa fuori la gente, Egli entrò e prese la fanciulla per mano, e quella si alzò. E se ne divulgò la fama per tutto il paese» (Mt. 9, 18-26).

 

    




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