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Giacomo Alberione, SSP Brevi meditazioni - II IntraText CT - Lettura del testo |
2.o San Pietro ricorda nell’Epistola la Trasfigurazione.
«Carissimi: Noi non abbiamo seguito ingegnose favole nel farvi conoscere la virtù e la venuta del Signore nostro Gesù Cristo; ma siamo stati spettatori della Sua maestà. Infatti Egli ricevette da Dio Padre onore e gloria, quando dalla gloria maestosa scese a Lui quella voce: Questo è il mio figliolo diletto nel quale mi sono compiaciuto, ascoltateLo. E questa voce che veniva dal cielo, l’abbiamo sentita noi, mentre eravamo con Lui sul monte santo. E abbiamo una parola ancor più sicura, quella dei profeti, alla quale fate bene a prestare attenzione, come a lucerna che splenda in luogo oscuro, finché non spunti il giorno e non sorga nei vostri cuori la stella del mattino» (2 Petr. 1, 16-19).
Il Vangelo narra in riassunto il grande avvenimento.
«In quel tempo: Gesù prese con sé Pietro, Giacomo e Giovanni suo fratello, li condusse sopra un alto monte, in disparte. E si trasfigurò in loro presenza, e il Suo viso risplendè come il sole, e le Sue vesti divennero bianche come la neve.
Ed ecco, loro apparvero Mosè ed Elia a conversare con Lui. E Pietro prese a dire a Gesù: Signore, è un gran piacere per noi lo stare qui: se vuoi ci facciamo tre tende, una per Te, una per Mosè ed una per Elia. Mentre egli ancora parlava, ecco una lucida nube avvolgerli: ed ecco dalla nuvola una voce che diceva: Questi è il mio figlio diletto, nel quale mi sono compiaciuto, ascoltatelo. Udito ciò, i discepoli caddero bocconi per terra ed ebbero gran timore. Ma Gesù, accostatosi a loro, li toccò e disse: levatevi, non temete. Ed essi, alzati gli occhi, non videro altri che Gesù. E mentre scendevano dal monte, Gesù, comandando, disse loro: Non parlate al alcuno di questa visione, finché il Figlio dell’uomo non sia risuscitato dai morti» (Mt. 17, 1-9).