Indice: Generale - Opera | Parole: Alfabetica - Frequenza - Rovesciate - Lunghezza - Statistiche | Aiuto | Biblioteca IntraText
Giacomo Alberione
Donna associata

IntraText CT - Lettura del testo
Precedente - Successivo

Clicca qui per nascondere i link alle concordanze

- 10 -


2. DA ha una storia

In Abundantes divitiae gratiae suae,6 è riportata la testimonianza dello stesso Alberione che «già dal 1911 aveva incominciato la redazione» di DA.


- 11 -


 

In una introduzione inedita, preparata in vista della pubblicazione della nona edizione, suor Cecilia Calabresi delle Figlie di San Paolo raccoglie altre informazioni.7

Su un foglio di calendario conservato nel Fondo San Paolo in Casa Generalizia della Società San Paolo, con data (d’altra mano) R[oma] 1-VIII-1966, Alberione appuntava:

«Il povero libro [DA] è stato scritto nel 1912 e rifletteva il suo tempo. Insieme, tuttavia, dava un po’ di luce verso l’avvenire.

Non ho seguito le successive edizioni; sono state ritoccate varie cose; in parte utili ed in parte meno utili.

Tener conto dei tempi attuali e del Concilio Vaticano II... Sac. G. A.».8

Già queste indicazioni del Fondatore orientano ad una letturastoricizzata” della sua opera. Essa va collocata cioè nel suo contesto e sull’onda di quel continuo aggiornamento, che don Alberione stesso mostrava di apprezzare.9


- 12 -


 

Essendo però un libro legato al pensiero e all’opera di un Fondatore, DA merita una lettura ed un approfondimento anche tecnico, specialmente da parte della Famiglia Paolina.

Certo, DA non merita una lettura di tipo letteralista dettata magari da una preoccupazione di conservarsi ripetitivamente fedeli – e tutto sommato fermi – al carisma del Fondatore, il che non sarebbe forse nemmeno un approccio autentico.

In Italia, DA ebbe, come si diceva, nove edizioni10 ma sino al 1937 il testo rimase quasi invariato.

Nell’ottava edizione invece – secondo don Damino – ad opera di una o due Figlie di San Paolo incaricate dall’Alberione, furono apportate correzioni, aggiunte e cancellazioni; in più, all’inizio di ognuno dei 29 capitoli fu posto un versetto scritturistico e, a chiusura, la rubrica In margine alla storia, con un esempio biografico.

La preparazione della nona edizione (del 1954) fu affidata da don Alberione a suor Cecilia Calabresi.11 Questa è l’edizione


- 13 -


 

più rimaneggiata, essendovi stati introdotti – dietro richiesta dello stesso don Alberione – molti passi sulla donna, estratti da scritti e discorsi di Pio XI, e specialmente di Pio XII.

Il Centro di Spiritualità Paolina ripresenta ora la prima edizione, la cui autenticità, e autorevolezza, non sono in discussione.

 

 




6 Al n. 109. Parlando dei preparativi alla fondazione della Famiglia Paolina, afferma: «Per le Suore, già dal 1911 egli aveva incominciato la redazione di un libro, La donna associata allo zelo sacerdotale».



7 Il 5 giugno 1961 don Alberione, parlando alle Figlie di San Paolo raccolte in Esercizi spirituali ad Ariccia, disse: «Prima di istituire la Congregazione, avevo preparato La donna associata allo zelo sacerdotale proprio per voi». E ripeté il concetto (registrato, come il precedente, su nastro magnetico) durante una meditazione dettata a Roma il 13 febbraio 1964: «Prima che voi nascestedisse – è stato scritto il libro La donna associata allo zelo sacerdotale». Altra volta confidò di averlo pensato nel 1909 e redatto poi nel 1912.



8 Questa annotazione figura anche in Carissimi in San Paolo, alla p. 1284, dove è seguita dalla spiegazione: «I principi sono sempre dalla Scrittura e dalla Tradizione; invece le applicazioni ai tempi attuali devono venir fatte con saggezza, di tempo, luogo, condizioni sociali» (MM).



9 A conferma di ciò, si legga l’Avvertenza che l’Autore pose alla fine del libro nella edizione: «Questo libro è stato scritto quando l’azione cattolica femminile non aveva ancora fatto i mirabili progressi che sono noti a tutti in Italia. Non ha potuto quindi l’autore tenerne conto; i Lettori sono pregati a riportarsi all’ambiente italiano del 1914». – Si attendeva dunque un’integrazione, che venne effettuata nel 1928, con la edizione, come risulta da quest’altra nota, che precedeva l’Appendice:

«A questa quinta edizione, si crede utile unire un’appendice: “Le organizzazioni femminili dell’Azione Cattolica Italiana”.

Stante lo sviluppo consolantissimo che vanno prendendo, dietro gli inviti e le dolci, ma forti insistenze del S. Padre Pio XI, queste organizzazioni, un cenno parve necessario. Molte lettrici infatti sono pure dirigenti o gregarie dell’Azione Cattolica Femminile.

L’appendice, per gentile concessione dell’Autore, è tolta dal libro: “Prontuario dell’Azione Cattolica Italiana” dello zelantissimo e tanto competente P. Marotta O.D.I. A Lui la più sincera gratitudine mia e delle lettrici.

Festa della conversione di S. Paolo, 1928. L’Autore» (MM).



10 Oltre la edizione del 1915: la nel 1925; la e la sono solo ristampe; la nel 1928; la nel 1932; la nel 1937; l’, ancora sempre ad Alba, nel 1940; la , invece, ad Albano, nel 1954. – La edizione ha l’identica copertina della , con lo stesso cartoncino, réclames, caratteri e prezzo di L. 5. Tenendo conto che le ristampe non sono edizioni, la edizione passerebbe per e non per . Quindi DA avrebbe avuto 7 edizioni e non 9! Due ristampe (o anche più) tra la e la edizione. – Dalle indagini risulta inoltre che complessivamente le copie siano dalle 25.000 alle 30.000, compresa la prima tiratura più forte (MM).



11 Scrive suor Cecilia Calabresi: «Precisamente nel 1953-1954, don Alberione affidò alla sottoscritta il compito di rivedere il libro. Il 10 marzo 1953 don Alberione mi scriveva: “Rivedi, togli, aggiungi come credi: purché faccia il massimo bene!”. Il successivo 17 ottobre insisteva: “Il Santo Padre Pio XII nei suoi ultimi discorsi tende a valorizzare sempre più l’opera della donna nei vari campi. È utile tenerli presenti per altra edizione del libro La donna...”. Il 15.4.54, ricevuto il libro revisionato, don Alberione si affrettava a ringraziare, prima ancora di farne oggetto di attenta osservazione: “Ringrazio molto del lavoro per il libro! è lavoro delicato e pratico!”. Due mesi dopo, confermava: “Molto riconoscente per tutto il buon lavoro... Ottima la revisione del libro” (7.6.54). In seguito ad un controllo ancora più attento, realizzato nel corso di un mese circa, scriveva: “Sono molto contento della intelligente revisione. Deo gratias! Vi sarebbero solo qua e piccole aggiunte (Pio XII) riguardanti il clero (nella prima od ultima parte) che potrai introdurre. Appena fatte queste aggiunte, il libro verrebbe stampato dai novizi di Albano” (12.7.54).

Ricevuto il volume e le aggiunte, don Alberione lo passò alla tipografia che licenziò il testo il 22.XI.1954, festa di santa Cecilia».






Precedente - Successivo

Indice: Generale - Opera | Parole: Alfabetica - Frequenza - Rovesciate - Lunghezza - Statistiche | Aiuto | Biblioteca IntraText

IntraText® (V89) Copyright 1996-2007 EuloTech SRL