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Giacomo Alberione
Donna associata

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Per il catechismo

Col favorire l’insegnamento del catechismo la donna vien direttamente ad associarsi al più nobile, necessario ed efficace ministero sacerdotale: istruire i fanciulli. E la donna può farlo in molti modi.

Anzitutto col fare la dottrina, data l’opportunità. Quasi in ogni parrocchia i sacerdoti hanno bisogno di catechiste, abili e dotate di vero spirito di pietà, dovendo dividere i fanciulli in molte classi, secondo la loro capacità e grado di istruzione. Una donna che frequenti ella stessa le prediche, le istruzioni parrocchiali, i catechismi: una donna che cerchi di supplire al difetto di istruzione religiosa con la lettura di libri buoni: una donna che abbia cura di leggere alcuno dei tanti commenti e spiegazioni al testo di catechismo, potrà facilmente procurarsi la scienza necessaria per istruire nei primi rudimenti della fede la fanciullezza. Le occorrerà inoltre essere donna di pietà, di vita edificante e di zelo per la salvezza delle anime: e queste cose necessariissime in chi deve insegnare la religione, ella le avrà frequentando i santi sacramenti, studiandosi di praticare le virtù cristiane, amando la preghiera.

Si comprende di leggeri23 come vi siano tante donne che non hanno né tempolibertà per quest’opera così nobile: si comprende come tante manchino o di scienza, o di ascendente


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sulla fanciullezza, o di altre qualità: ma pure in ogni parrocchia ve ne ha che potrebbero offerire il proprio aiuto al parroco, disposte ben inteso ad accettare tutti i consigli. Altre donne forse dovranno rimanersi contente di imitare una giovane di cui fu scritto: «Avendo conosciuta una fanciulla molto ignorante delle verità della fede e dei doveri del cristiano, col pretesto di insegnarle a leggere e scrivere, ottenne che sua madre la mandasse a lei per più mesi. Intanto le insegnò tutto quanto importava che sapesse; le instillò sentimenti di amore e timore di Dio: e, mantenendo poi sempre buone relazioni con essa procurò che per l’avvenire santificasse le feste, frequentasse i santi sacramenti e la dottrina cristiana».

Quante volte una donna non potrebbe istruire nel catechismo alcuni tra i fanciulli dei vicini o dei parenti? Facilmente potrebbe accostarli, facilmente potrebbe attirarli anche con piccoli premi. E questo modo di apostolato è specialmente adatto a donne che vivono sole, ovvero sono libere di sé: ma spesso potrebbero pure esercitarlo certe persone di servizio in quelle famiglie in cui non si la dovuta importanza all’istruzione religiosa.

mancano altre vie aperte allo zelo della donna in riguardo del catechismo. Ella può spesso influire a che i fanciulli intervengano


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alla dottrina cristiana, specialmente in quelli che per ragione di amicizia, conoscenza, parentela o dipendenza hanno qualche relazione con lei. Ella può sostenere l’Opera del catechismo con offerte da consumarsi in premi, giuochi, gite, trattenimenti per ragazzi. Ella ancora può, in certe speciali circostanze, dare24 il suo aiuto morale ed anche materiale per la fondazione o l’incremento di qualche oratorio, ricreatorio festivo o scuola parrocchiale di catechismo. La storia commenda25 ben a ragione la carità generosa d’un gran numero di donne che concorsero alla fondazione d’opere pie colle loro munifiche donazioni, fatte in vita o per testamento.

Ora non vi ha dubbio che tra queste opere una delle più urgenti oggidì sia l’erezione degli oratori, dei ricreatori, delle scuole parrocchiali di catechismo.

Ed ecco le indulgenze concesse dal papa allo scopo di promuovere l’insegnamento del catechismo:

Ai genitori: 100 giorni ogni volta che nelle loro case insegnano la dottrina cristiana ai figli ed ai domestici (Paolo V - 6 ottobre 1607).

Ai maestri: sette anni, ogni volta che nelle feste conducono i discepoli alla dottrina cristiana e gliela insegnano (Paolo V - id.).

A tutti i fedeli: 100 giorni ogni volta che


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per mezz’ora studiano il catechismo sia per insegnarlo sia per apprenderlo (Paolo V - id.).

Sette anni ed altrettante quarantene, ogni volta che, confessati e comunicati, intervengono al catechismo, quando è insegnato ai fanciulli nelle chiese ed oratori (Clemente XII - 16 maggio 1736).

Indulgenza plenaria nei giorni di Natale, di Pasqua e dei santi Pietro e Paolo, se intervengono assiduamente al catechismo per insegnarlo o per apprenderlo, purché, confessati e comunicati, preghino secondo le intenzioni del Sommo Pontefice (Clemente XII - id.).

Tre anni in ciascuna festa della santissima Vergine, se sono soliti radunarsi nelle scuole o nelle chiese per imparare la dottrina cristiana, purché in dette feste si confessino (Pio IX, Rescritto della Sacra Congregazione delle indulgenze, 18 luglio 1877).

Sette anni se anche si comunicheranno (Pio IX, Rescritto, id.).




23 Facilmente.



24 DA ha dove.



25 Sta per raccomanda, approva.






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