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Giacomo Alberione Donna associata IntraText CT - Lettura del testo |
Per la frequenza ai sacramenti
Davvero che la frequenza ai santi sacramenti, specialmente alla santa comunione, è uno dei mezzi principali per la pratica della vita cristiana. Per comunicarsi spesso si richiede lo stato di grazia e la retta intenzione: la comunione vuol essere preceduta da atti di fede, di amore, di pentimento e da propositi di vita sempre migliore: Gesù Cristo, entrando in noi, porta una forza nuova, frutto di grazia, per frenare le passioni e praticare le virtù: ecco i tre motivi per cui il papa Pio X tanto si adoperò per la comunione frequente. Ed ogni donna di zelo potrà sempre favorirne, promuoverne, diffonderne l’uso. Molti sono i mezzi.
Ecco anzitutto quanto il Frassinetti scrive della sua Ape ingegnosa: «Avendo ella osservato che le giovani molto assidue alla santa comunione perdono l’amore del mondo e si dànno a servire Dio con fervore e qualche volta anche nella verginità; per l’amore che portava a Dio ed alla castità, e inoltre perché vedeva essere questo un mezzo efficacissimo, affinché le giovani si mettessero con molto zelo a procurare la gloria di Dio e la salvezza del prossimo, si studiava di invogliare della comunione frequente tutte
le fanciulle di sua conoscenza. Ciò faceva coll’esempio e colle esortazioni. Che se ne trovava alcuna restia usava questa industria: la pregava a voler consacrare sette mercoledì, ovvero sette sabati, ad onore di Maria santissima Immacolata, accostandosi in tali giorni ai santi sacramenti. Più facilmente quella accondiscendeva: ed intanto si assuefaceva a quella pratica e vi perseverava in seguito. Da questa pratica provenivano tre beni:
1. Quelle fanciulle, per ottenere dai loro confessori il consiglio di comunicarsi così spesso, vivevano molto attente a non commettere peccati, neanche veniali, avvertiti.
2. Comunicandosi spesso e con purità di coscienza, gustavano le consolazioni dello spirito, e quindi, senza che quasi se ne avvedessero, prendevan in uggia il mondo colle sue vanità e coi piaceri suoi, sino, qualche volta, ad abbandonarlo.
3. Addivenivano quasi piccole apostole, in mezzo alle loro famiglie, compagne ed amiche, promovendo ovunque la gloria di Dio e la salute delle anime».
Di più: ogni donna, ancorché abbia pochissime relazioni sociali, potrà sempre invitare alcuni tra i conoscenti ed amici: in occasione di feste speciali, di santi spirituali Esercizi, di onomastico, per suffragare qualche persona cara defunta, nei mesi consecrati a Maria santissima o al sacro Cuore
di Gesù, quando si tratta di ottenere qualche grazia importante. A tale scopo basterà spesso che ella ricordi che il mezzo più potente ad ottenere le benedizioni del Signore non è l’accendere una candela, ma una novena od un triduo di comunioni.
Inoltre: la donna potrà prendersi cura di propagare particolarmente quelle divozioni o pie unioni che promuovono la comunione frequente: così è, ad esempio, il Terz’Ordine di san Francesco d’Assisi, la Pia unione per la comunione dei fanciulli, la divozione del primo venerdì del mese ecc.