Indice: Generale - Opera | Parole: Alfabetica - Frequenza - Rovesciate - Lunghezza - Statistiche | Aiuto | Biblioteca IntraText |
Giacomo Alberione Donna associata IntraText CT - Lettura del testo |
Formare cooperatrici nello zelo
Vi hanno persone che ardono di zelo per la salvezza delle anime altrui: Iddio ha dato loro una luce straordinaria in cui hanno conosciuto quanto Gesù Cristo ha fatto per esse. Queste persone vorrebbero poter moltiplicare sino all’infinito le loro preghiere, i loro consigli, le loro industrie per salvare sempre più anime: vorrebbero anche moltiplicare se stesse. E, vedendo così limitate le proprie energie, provano una specie di sconforto. Orbene si potrebbe dire loro: consolatevi: voi vi potete duplicare, triplicare, centuplicare anche, se lo volete. E come? Formando cooperatori al vostro zelo. Leggete questi periodi e vedrete: «Non potendosi mettere in relazione diretta (una pia
giovane) con tutte le fanciulle del volgo, cui avrebbe desiderato di far del bene, col pretesto di qualche lavoro o servizio, si amicò alcune povere, ma molto buone zitelle, che le potessero prestare l’opera propria: le ammaestrò in molte industrie di bene e se ne servì, facendo per mezzo loro quanto non poteva fare da sé a pro di tanti altri». Ancora: «Questa pia giovane quando veniva a conoscere che in qualche luogo o paese vi era qualche buona zitella impegnata e zelante nel promuovere il bene, ella le mandava subito alcuni libretti od altre cose divote in dono, accompagnandole con una sua lettera nella quale le domandava in grazia la sua amicizia, proferendosi a servirla in ogni cosa, per quanto potesse. In questo modo aveva in ogni luogo buone amiche, le quali mai non aveva veduto: con esse manteneva pie comunicazioni, le incoraggiava colle sue calorose esortazioni, e se le obbligava con regalucci divoti, che loro mandava di quando in quando. Col mezzo di esse stabilì in molti luoghi pie unioni e pratiche religiose, molto utili alle anime divote ed alle stesse popolazioni».
«Un buon pensiero diffuso è come un angelo che va a nome di colui che l’invia a far del bene ove penetra. Voi vorreste compiere qualcuna di quelle opere di misericordia, che sono così dolci all’anima: fare elemosina, per esempio: ma voi siete povera. Ebbene: esponete
un pensiero che dimostri il merito del dare e le necessità dei poveri; questo pensiero forse penetrerà nel cuore di persone ricche, che daranno. Vorreste visitare infermi, istruire i fanciulli, ecc.: ma non potete, doveri urgenti vi trattengono in casa, o non bastate a tutto: ebbene esortate persone libere a farlo in vece vostra».
Moltissime e svariatissime sono le opere di zelo possibili alla donna: ella può pregare per la salvezza degli altri, ella può valersi della parola e dell’opera: lo si è veduto.
Ebbene in ognuna di queste opere la donna può associarsi cooperatrici:
Nella preghiera. Trattandosi di qualche peccatore da convertire, di qualche moribondo difficile da accostare, di qualche odio da estinguere, di qualche opera da promuovere: è sempre possibile alla donna invitare sue amiche pie, ragazzine, conoscenti a fare con lei la santa comunione, un triduo, una novena, una visita alla chiesa. In alcune occasioni basta ricordare le necessità, perché subito vengano comprese e si preghi: per esempio un’infermità grave, un flagello, una disgrazia, le missioni, gli eretici. Allorché poi si tratta di persone defunte non vi sarà grande difficoltà ottenere per esse una santa messa ben assistita, un rosario ben recitato, un De profundis, un requiem.
Nell’apostolato della parola. Si volga uno sguardo attorno: e quante persone, anche pie, non si vedono consumare un tempo preziosissimo in ciarle inutili. Per valersi meglio della loro lingua non avrebbero bisogno d’altro che di venire addestrate. Ebbene si dica loro che potrebbero discorrere di quanto udirono nella predica: che potrebbero far conoscere pie unioni e pratiche religiose: che potrebbero parlare di opere buone, di vite di santi, di virtù. Si dica loro che potrebbero forse impegnarsi pel catechismo: che potrebbero adoperarsi per consolare gli afflitti, mettere la pace nelle famiglie, lasciare sempre cadere una buona parola nelle conversazioni.
Nell’opera. E qui con molta facilità si potrà suggerire la visita di qualche infermo, il sostenere con l’esempio e con l’aiuto le opere desiderate dal parroco, il sostituire libri e giornali buoni ai libri e giornali cattivi.
Potrà consigliarsi di prendere l’impegno di sostenere od anche adoprarsi perché venga introdotta una qualche compagnia: Piccoli rosarianti,37 Rosario vivente, Abitino ceruleo; per raccogliere offerte per l’Obolo di san Pietro, per l’Opera della Santa Infanzia, per l’Opera della Propagazione della fede; per promuovere la comunione frequente tra i fanciulli.
Né si vorrà pretendere di creare d’un tratto
un apostolo: no, lo spirito di Dio non è violento e la formazione avverrà gradatamente. Si incomincierà dal fare un po’ di bene nella famiglia, specialmente al padre, alla madre, ai fratelli, alle sorelle e successivamente alle persone di servizio. Alcune volte si tratterà di invitarle ad una predica, ai santi sacramenti, ad una funzione: altre volte si dovrà forse cercare di togliere di casa qualche oggetto di scandalo come sono libri o quadri, ovvero di dar un buon avviso. Più facile ancora sarà coltivare lo spirito di divozione in qualche sorellina o nipotina, introdurre la pratica della terza parte del rosario in famiglia, adoperarsi a che si faccia qualche buona lettura.
Dalle persone di casa si potrà passare alle amiche e conoscenti e particolarmente alle fanciulle: raccontar loro qualche esempio di vite di santi, guidarle a qualche fervoroso confessore, invogliarle di qualche pratica di divozione a Gesù sacramentato od alla santissima Vergine.
Così una giovane si formerà all’apostolato poco per volta! né si scoraggi ai primi insuccessi: preghi di più, cerchi nuove industrie, si consigli, speri sempre.
Né si pretenda che ogni giovane, anche pia, od ogni zitella anche libera di sé, diventi uno zelante apostolo: ciascuno ha il proprio spirito, le proprie attitudini, le proprie inclinazioni. Qualcosa si potrà far da tutti: ma non tutti
potranno compire un egual lavoro: altri preferirà l’apostolato della preghiera, altri quello dell’esempio, altri quello della parola.
Nel mondo vi sarà sempre una classe di persone che imiteranno Marta38 ed un’altra che seguirà Maria. Però si abbia occhio nella formazione delle cooperatrici a scegliere le più capaci, le più pie, le più attive, non solo: ma si abbia pure occhio a distribuire ad esse quel lavoro che meglio risponde alle inclinazioni di ciascuna.