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Giacomo Alberione
Donna associata

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Mezzi di educazione - II. Il buon esempio

Si disse sopra: i figli non si hanno abitualmente da costringere a far bene, ma da persuadere: essi hanno da essere così penetrati da considerazioni naturali e soprannaturali da lasciarsi da esse dirigere anche fuori della sorveglianza dei genitori. Ciò svolge in essi il senso morale ed il sentimento della responsabilità dei proprii atti innanzi a se stessi, alla famiglia, alla società, a Dio. Ora quale sarà l’argomento più efficace per formare tale coscienza nei figli? Non tanto le ragioni: ma l’esempio di vita morigerata, laboriosa e religiosa dei genitori.

L’istinto di imitare è così profondo nell’uomo che nessuno, per quanto vi si sforzi, riuscirà mai a sottrarvisi del tutto. Ma è più nei fanciulli in cui la natura si esplica nelle sue tendenze senza artifizi. San Basilio li paragona ai principianti della pittura: il loro studio consiste nel copiare con fedeltà un modello. Se buono è il modello, discreto facilmente potrà riuscire il ritratto: se invece quello è difettoso, più sconcia9 ne riuscirà la riproduzione. Quale dovere e quale mezzo di educazione dunque, nella donna, è mai questo del buon esempio! Un fanciullo invitato dalla governante a dire le preghiere, rispose: Ma perché, se papà e mamma non pregano? Ed un altro:


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Quando è che sarò abbastanza alto per non pregar più come papà e mamma?

Esempio di preghiera: La madre educa mostrandosi frequente ai santi sacramenti, mostrandosi mattino e sera, e qualche volta nel giorno a pregare.

Esempio di virtù: La madre educa mostrandosi rassegnata nelle tribolazioni e perdonando le contraddizioni. Educa quando dimostra affezione e benigno compatimento al marito; quando non corre appresso a tutte le mode e vanità femminili: quando vive ritirata e aliena da certi ritrovi e divertimenti: quando è laboriosa, curante della famiglia, sollecita del bene spirituale e morale dei figli.

Esempio nel parlare: Una profonda impressione esercitano le madri sui figli quando il loro linguaggio non riflette tanto interessi materiali, vanità, onori, vita presente; ma piuttosto l’anima, l’eternità, la salvezza.

E si noti bene: l’esempio deve essere vero, non finto. Non basta parlare di certe cose con mistero dinanzi ai figli, non basta che comparendo innanzi ad essi si assuma un fare grave e dignitoso, non basta occultare vizi ed incredulità. I figli scoprirebbero tosto o tardi i segreti della vita, penetrerebbero i misteri e allora, oltre ai vizi dei genitori, imparerebbero ancora l’ipocrisia.


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E la madre non solo può fare la parte sua in questo: ella ancora può indurre il marito con opportune esortazioni ad essere tale quale vorrebbe formare i figli.




9 Sta per brutta, fatta male.






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