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Giacomo Alberione
Donna associata

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Unioni per la questione scolastica

La questione scolastica attualmente forma per l’Italia uno dei maggiori e più vitali problemi. Bandite dalle università, che in grande maggioranza furono opere della Chiesa, le cattedre di teologia; tolto dalle scuole secondarie ogni resto di religione; ora con leggi, decreti, regolamenti contraddittori, con interpretazioni strane e decisioni settarie, si vuol, ad ogni costo, cacciare il catechismo anche dalle scuole elementari. È una vera persecuzione, che tenta


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ammantarsi di ragioni speciose, ma assurde: è una guerra mossa con un piano, da tempo preparato, non tanto dagli uomini del governo, quanto dalla massoneria che li guida. Gli italiani, cattolici in assoluta maggioranza, non devono e non possono restare indifferenti. Essi infatti hanno promosso unioni e agitazioni pro schola: la donna ha da cooperarvi con tanto delle sue forze.

La Nicolò Tommaseo è un’associazione di maestri cristiani. Tende a difendere e promuovere gli interessi morali e materiali della classe: professa principii cattolici e lavora a tenere la scuola nella sua via tradizionale. È sorta per tener fronte all’associazione Magistrale, oramai manifestatasi completamente atea e dominata interamente dalla massoneria. La Tommaseo si è diffusa prontamente e non pochi maestri si sono ritirati dalla Magistrale per dare ad essa il loro nome: ha già riportate delle vittorie veramente lusinghiere: frutti copiosi si sono già maturati in molte parti d’Italia. Pubblica pure diversi periodici: tra cui va dato il primo posto alla Scuola italiana moderna.

Unione “Pro schola libera”. Non può avversarla che un tiranno od un settario: poiché non vuol fare altro che dare alla scuola la giusta libertà, come già si ha in tanti altri stati, più progrediti, in fatto d’istruzione, dell’Italia. Così infatti dice lo statuto: «Scopo dell’unione è


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tutelare la libertà di insegnamento, reclamata dal diritto inviolabile dei padri di famiglia, fattore precipuo della cultura nazionale, libertà sancita dallo Statuto fondamentale del regno». Pubblica pure un bollettino: per ogni schiarimento ha la sua sede in Torino.

L’Associazione didattica italiana. Ha lo stesso scopo della precedente. Unica differenza: quella si compone specialmente di padri di famiglia e di insegnanti: l’Associazione didattica, invece, raccoglie di preferenza insegnanti privati. (Sede in Roma).

Segretariato “Pro schola”. Venne costituito per iniziativa dell’Unione popolare,35 ed ora funziona a Padova. Esso si assume la direzione generale di tutto il movimento in favore della scuola libera e cristiana. Si vale di molti mezzi, tra cui le conferenze, la stampa, sottoscrizioni.

Leghe dei padri di famiglia. Queste devono: coadiuvare il parroco nell’educazione catechistica, vigilare sulla retta interpretazione delle leggi riguardanti l’istruzione religiosa, prendere iniziative per la libertà della scuola.

* * *

Ora come si può comportare la donna-apostolo in tutto questo movimento? Anzitutto: facendo parte di quelle associazioni che le


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aprono la loro porta: per esempio, una maestra darà il suo nome alla Tommaseo: tutte le madri possono entrare nelle leghe dei padri di famiglia.

In secondo luogo: facendo conoscere tali unioni, promovendo conferenze, convegni, adunanze.

In terzo luogo: adoperandosi in tanti modi allo scopo di esse: colle offerte, con sollevare incidenti, agitazioni, con muovere petizioni.

Su questo campo la lotta sarà lunghissima: ma, dopo la parola del papa e gli incoraggiamenti dell’episcopato, urge lavorare. Sono troppo nobili i fini proposti: 1. Far valere in ciascun comune quel resto di diritto riguardo al catechismo, come è ora dato dalle leggi. – 2. Provvedere il meglio possibile all’insegnamento religioso nelle scuole parrocchiali ed oratori. – 3. Promuovere un’azione generale per la scuola libera, con la conseguente facoltà di aprire scuole confessionali.




35 Cf. DA 189; 196; 203; 231; 291-292; 328. È un’associazione sorta fra i cattolici italiani in seguito allo scioglimento dell’Opera dei congressi, per raccogliere, secondo le direttive dell’enciclica Il fermo proposito (Pio X, 11 giugno 1906), tutti i cattolici intorno ad un solo centro di dottrina, di propaganda politica e di organizzazione sociale, sull’esempio del Volksverein in Germania (MM).






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