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Giacomo Alberione, SSP Maria Regina degli Apostoli IntraText CT - Lettura del testo |
Il Curato d'Ars incontrò talvolta peccatori accecati da una disastrosa illusione: farsi forti di qualche pratica esteriore verso la SS. Vergine, per tranquillizzarsi e continuare nel peccato senza temere le fiamme dell'inferno. La parola del Santo diventava infiammata, irresistibile per dimostrare al disgraziato la mostruosità di quella presunzione ingiuriosa a Maria e per eccitare l'infelice a risorgere, continuare le sue divozioni a Maria, ma col fine di vincere il peccato, di emendarsi, condurre vita gradita alla SS. Vergine.
In casi simili, l'apostolo, poco divoto di Maria, non troverà che parole dure, fredde: il povero naufrago abbandonerà anche l'ultima tavola del suo naufragio. Maria invece per l'apostolo suo divoto, diventa la vera e materna eloquenza che medica, toglie, risana, salva, santifica.
La più bella gloria di Maria è questa: cambiare i grandi peccatori in santi ed apostoli.
S. Teresina, ancora nella casa paterna a quattordici anni, già sentiva un'ardente sete di anime Un giorno lesse sul giornale che un certo Pranzini era stato condannato a morte per i numerosi e orribili omicidi commessi.
Si temeva che morisse senza ravvedersi. Teresina, presa da un grande desiderio di salvarlo dall'eterna perdizione, cominciò a pregare fervorosamente. Più di tutto offriva a Dio il tesoro dei meriti di Gesù Cristo e le preghiere della Chiesa per Pranzini che chiamò «il suo primo peccatore». Nella sua semplicità domandava non solo la conversione, ma anche un segno esterno, chiaro, di ravvedimento. La sua preghiera fu
esaudita. Pranzini aveva rifiutato di confessarsi e già era salito sul palco fatale. Ma all'ultimo momento, ecco un atto improvviso: si volge al Sacerdote che lo accompagnava, prende dalle sue mani il Crocifisso e bacia tre volte le sante piaghe mentre il prete pronuncia le parole della assoluzione. D'allora S. Teresina ripeteva come il Signore alla Samaritana: «Dammi da bere». Provava una gran sete di anime. E con mortificazioni e preghiere cercava di consolare Gesù per la sete da Lui provata sulla croce.
I tempi attuali preparano un solenne riconoscimento della mediazione universale di Maria, del suo ufficio di Distributrice delle grazie, dell'apostolato universale di Maria.
Gesù Cristo dispone i secoli e guida la storia per volgere e far convergere l'umanità verso il Padre Suo. Sembra che voglia riservare alla Vergine le maggiori conquiste dell'apostolato, accordandole a coloro che vivono intimamente uniti a lei: «Per te ad nihilum redegit inimicos nostros»6.
Il vero figlio di Maria troverà sempre nuove risorse in tutte le più difficili situazioni, opere ed iniziative conformi ai bisogni; le parole per consolare gli inconsolabili, le vie della salute e della vita.