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Giacomo Alberione, SSP Maria Regina degli Apostoli IntraText CT - Lettura del testo |
Maria stabilisce la sua abitazione ovunque: in un cuore, in una famiglia, in una parrocchia, regione, nazione... Produce tre frutti: Illumina con la sua luce che scopre agli uomini i dogmi principali: la caduta dell'uomo ; l'Incarnazione, l'insegnamento, la passione, morte risurrezione di Gesù Cristo, la SS. Trinità, la vita eterna; fortifica ed eleva i cuori ai grandi ideali della virtù, della purezza, dell'apostolato cristiano, spande le sue grazie, consola i cuori, volge gli animi verso Gesù Cristo, la Chiesa, il Cielo.
Il culto a Maria ha contribuito decisamente ad elevare la donna. Il De Maistre ha scritto: «Tutte le antiche legislazioni disprezzano la donna, la degradano, la molestano, la maltrattano più o meno».
Presso i Latini, pur molto progrediti, il sesso ora chiamato della grazia, bellezza e devozione, era invece definito «imbecillis, impar laboribus, levis, ambitiosus»1, in opposizione al
sesso dell'ingegno, della forza, della maestà «maiestas virorum»2. Era la eco della condanna di Dio: «Poiché hai fatto questo, sarai sotto la potestà dell'uomo, ed egli ti dominerà». L'Ecclesiastico ha queste parole: «Dalla donna ebbe origine il peccato e per colpa sua tutti moriamo» (25, 33). Dal peccato viene ogni male: ed Eva lo introdusse nel mondo.
E come contrapposizione: da Colei che neppure ebbe la colpa originale, viene ogni bene. La donna fu riabilitata: l'umanità sa che cosa deve alla donna. Basta guardare a Maria: Ella è, nella storia dell'umanità, come un'apparizione che tutti avvince ed eleva. Un'immagine di quanto avviene in cielo: Maria estasia i Beati: «Signum magnum apparuit in caelo: mulier amicta sole, et luna sub pedibus eius; et in capite eius corona stellarum duodecim»3.
Quale benefica impressione: pensare che la donna è il sesso a cui appartiene Maria: dalla quale venne Gesù Cristo: «De qua natus est Iesus Qui vocatur Christus». Chi disprezzerebbe la donna dal momento che invoca Maria Liberatrice, Consolatrice, Ausiliatrice? Chi pensa a Maria, terrore dei demoni, Regina degli Angeli, forte più degli eserciti? Perciò i popoli perdonarono alla donna l'antico errore per l'amore di colei che per natura, grazia e gloria, «è alta più che creatura». La cavalleria che tanto onore dava alla donna è frutto dello spirito cristiano.
Del B. Enrico Susone si narra: «Percorrendo uno stretto sentiero campestre, s'incontrò in una povera donna; si ritirò nel fango per darle il passaggio libero. La donna si voltò e gli disse: «Signor mio, perché mai voi, sacerdote,
cedete la via ad una poveretta mia pari? Deve avvenire il contrario». Rispose il Beato Susone: «E' mia abitudine onorare tutte le donne perché mi ricordano la santa Madre di Dio che è nei cieli». E la donna, alzando gli occhi al cielo, esclamò: «Ed io prego la Sovrana del Paradiso che prima della morte vi conceda ogni grazia, giacché la onorate tanto in una donna». Rispose il buon sacerdote: «Così mi aiuti la purissima Vergine Maria dal Cielo». (Ioergensen).
La donna, illuminata dalla luce e dalla virtù di Maria, imparò ad elevarsi nella sua vita e nella sua missione. Tacitamente Maria dalle sue immagini ripete alle donne l'ammonimento di S. Agostino e di S. Girolamo: «O donna, tu non devi disconoscere la tua dignità, poiché il Figlio di Dio nacque da una donna. Impara un santo orgoglio» (De Agone: e «Alla vergine Eustochio»). La donna nuova, formata alla scuola di Maria, seppe essere superiore ad Eva, si mantenne degna della sua missione. Ricordiamo ciò che furono: S. Monica per S. Agostino; S. Scolastica per S. Benedetto; S. Chiara per S Francesco d'Assisi; S. Giovanna Francesca di Chantal, per S. Francesco di Sales; S. Luisa Marillac per S. Vincenzo de' Paoli, ecc. La donna cristiana esercitò sull'uomo un fascino celeste.
Ma più ammirabile ancora è la elevazione della donna a martire, vergine, apostola, eroina di carità.