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Giacomo Alberione, SSP
Maria Regina degli Apostoli

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MADRI SANTE

 

          La Madre di S. Atanasio un giorno, mossa da tanto fervore diceva: «Io cerco, con l'aiuto di Dio, di fare dell'unico mio figlio, un uomo della Chiesa». E si deve alle sue preghiere ed ai suoi consigli se quel figlio divenne una colonna della Chiesa ed un forte difensore della divinità di Gesù Cristo.

          Un'altra madre, che veneriamo sugli altari, è S. Nonna. Consacrò al Signore, appena nato, il suo bambino e gli mise tra le mani una copia della Sacra Scrittura. Questo bambino diventò

 


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un grande interprete ed espositore della sacra Bibbia ed un insigne dottore della Chiesa.

          Un giovane, prima buono, si era totalmente pervertito per le cattive compagnie; ed era finito in carcere. Gli avvisi e le preghiere della sua buona madre, non erano riusciti a farlo rientrare in . La povera donna aveva talmente sofferto che finì con l'ammalarsi. Giunse in fin di vita. Allora supplicò il giudice che le concedesse di vedere almeno per un momento il figlio. Le fu condotto accompagnato da due custodi. La madre non gli disse una parola, ma lo guardò con occhio severo e supplicante. Tornato in carcere, questi ebbe presto l'annunzio che sua madre era morta; ma quello sguardo di rimprovero e d'invito ebbe il suo effetto. Rientrò in se stesso, si pentì e si confessò. Scontata la pena, mutò vita; si fece gesuita e divenne un grande predicatore; soprattutto operava conversioni insigni. E' il Padre Stasslacher, che spesso racconta questo esempio.

          Margherita, madre di S. Giovanni Bosco, fu l'educatrice esemplare di questo apostolo della gioventù. Il buon esempio suo, le molte preghiere, i saggi avvisi, i tanti sacrifici operavano sull'animo e sul cuore ben disposto di Giovanni e lo piegavano sempre più verso il sacerdozio e lo stato religioso. Quando il figlio le chiedeva consigli, Margherita rispondeva: «Io da te non desidero altro che questo: che ti assicuri la salvezza eterna». Un giorno Giovanni aveva deciso di farsi francescano: il Parroco, sapendo che la madre, povera e vedova, poteva aver bisogno di lui, credette doverla avvertire. Margherita allora parlò così a Giovanni: «Il nostro Parroco è

 


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venuto a dirmi che tu vorresti farti religioso. Io desidero soltanto che tu esamini bene te stesso, e il passo che vorresti fare; poi segui la vocazione senza preoccupazioni di me. Prima di tutto la salvezza dell'anima. Il Parroco vorrebbe che io ti dissuadessi in vista dei miei bisogni. Io ti dico che trattandosi di vocazione, Dio è tutto... Io nulla aspetto da te. Sono nata e vivo povera; povera desidero morire». E Don Bosco divenne sacerdote e religioso e padre di tanti religiosi e religiose.

          Parole del Papa sulla collaborazione della famiglia alle vocazioni:

          «…Ma il primo e più naturale giardino, dove devono quasi spontaneamente germinare e sbocciare i fiori del Santuario, è sempre la famiglia veramente e profondamente cristiana. La maggior parte dei Santi Vescovi e Sacerdoti «le cui lodi celebra la Chiesa» (Eccl. 44, 15), devono l'inizio della loro vocazione e della loro santità agli esempi ed insegnamenti di un padre pieno di fede e di maschia virtù, di una madre casta e pia, di una famiglia in cui regna sovrana, con la purezza dei costumi la carità di Dio e del prossimo Le eccezioni a questa regola di ordinaria provvidenza sono rare e non fanno che confermare la regola stessa. Quando in una famiglia i genitori, sull'esempio di Tobia e di Sara, domandano a Dio una numerosa prosperità nella quale venga benedetto il nome del Signore» (Tob. 8, 9) e la ricevono con gratitudine come un dono celeste e come prezioso deposito e si sforzano di stillare nei figli fin dai primi anni il santo timor di Dio, la cristiana pietà, una tenera devozione a Gesù Sacramentato e alla

 


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Vergine Immacolata, il rispetto e la venerazione per i luoghi e le persone sacre, quando i figli vedono nei genitori il modello di una vita onesta, laboriosa e pia; quando li vedono amarsi santamente nel Signore, li scorgono spesso accostarsi ai Ss. Sacramenti, obbedire non solo alle leggi della Chiesa circa l'astinenza e il digiuno, ma anche allo spirito della cristiana mortificazione volontaria: quando li vedono pregare in casa riunendo intorno a tutta la famiglia perché la comune prece s'innalzi più gradita al cielo; quando li sanno compassionevoli alle miserie altrui e li vedono dividere coi poveri il molto o il poco che posseggono, è ben difficile, che, mentre tutti cercheranno o di emulare gli esempi paterni, qualcuno almeno di tali figli non senta nell'animo suo l'invito del Divino Maestro: «Vieni dietro a me» (Mt. 14, 21), e «Io ti farò diventare pescatore di uomini» (Mt. 4, 19). Fortunati quei genitori cristiani, i quali, anche se di queste divine visite, di queste divine chiamate rivolte ai loro figli non fanno l'oggetto delle loro più fervide preghiere, come più spesso di oggi avveniva in tempi di maggior fede, almeno non ne hanno paura, e sanno scorgere in esse un insigne onore, una grazia di predilezione e di elezione del Signore per la loro famiglia!» (Enc. sul Sacerdozio).

 

 




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