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Sac. Giacomo Alberione, Primo Maestro della Pia Società San Paolo
Oportet orare

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e) La confessione illumina la mente.

            e) La confessione illumina la mente. Chi si



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confessa sulla preghiera comincia a capire che ha bisogno di leggere libri di pietà, cioè di istruirsi su questo punto; comincia a comprendere che ha bisogno di fortificarsi e di fare un buon proposito. Dirò: la mia penitenza sarà la preghiera; è vero: basta che vada all'orazione per sentirmi tutto divagato; ebbene, questa sarà la mia penitenza. «Orabo spiritu, orabo et mente»11, pregherò collo spirito, pregherò colla mente.

            Allora comincieremo a sentirci il cuore  commosso per lo spirito di preghiera che avevano i Santi, per le bellissime cose che la Chiesa ci mette in bocca nella sacra liturgia; e per la Chiesa, maestra di orazione, entreranno nel nostro cuore i sentimenti di Gesù C. stesso. Il cuore comincerà a diventare sensibile in maniera che quell'Ave Maria, quell'atto di fede, quel Padre nostro, quell'Aperi saranno recitati con tutt'altro senso. Si comincerà a sentire il bisogno, per pregare, di ritirarsi in un angolo, di chiudersi, di essere isolato, per entrare nell'intimità di Dio. Poi, di passo in passo, di esercizio in esercizio, l’anima si avanzerà... Abbiamo lasciato tutto! anche le consolazioni di famiglia: occorre che troviamo i conforti in Dio; diversamente, come ci

 



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sosterremmo? «Quam dilecta tabernacula tua, Domine virtutum: concupiscit et deficit anima mea in atria Domini. Cor meum et caro mea exsultaverunt in Deum vivum. Etenim passer invenit sibi domum, et turtur nidum sibi, ubi ponat pullos suos. Altaria tua, Domine virtutum: rex meus et Deus meus. Beati, qui habitant in domo tua, Domine: in saecula saeculorum laudabunt te»12.

 

           




11 I Cor. XIV, 15. Pregherò con lo spirito, ma pregherò anche con l’intelligenza.

12 Ps. LXXXIII, 2-5. “Quanto sono amabili le tue dimore, Signore degli eserciti! L’anima mia languisce e brama gli atri del Signore. Il mio cuore e la mia carne esultano nel Dio vivente. Anche il passero trova la casa, la rondine il nido, dove porre i suoi piccoli, presso i tuoi altari, Signore degli eserciti, mio re e mio Dio. Beato chi abita la tua casa: sempre canta le tue lodi!”.




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