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Sac. Giacomo Alberione, Primo Maestro della Pia Società San Paolo
Oportet orare

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c) È pericolo gravissimo la tiepidezza.

            c) È pericolo gravissimo la tiepidezza. Pericolo di una vita vuota di meriti; pericolo di infecondità pastorale; pericolo di venir rigettato da Dio.

 

            Vita vuota: il merito prende valore dal calore di amor di Dio, non tanto dalla esteriorità dell'opera: «Non ex quanto fit, sed ex quanto amore agitur». Chi trascura la vigna, presto la vedrà piena di sterpi o senza frutti. In tanto l'anima ha rigoglìo di vita e frutti di merito, in quanto aderisce a Gesù Cristo

 

 

 



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e ne riceve l'umore vitale: «Sine me nihil potestis facere»10.

 

            Sterilità del ministero: «Qui manet in me, et ego in eo, hic fert fructum multum»11. Come potrebbe dare la vita soprannaturale quando non la possiede? Inoltre, mancando l'orazione, l'anima si accascia, illanguidiscono le forze: «Per teporem vires et ingenium defluent», dice S. Giovanni Crisostomo.

 

            Dio rigetta il tiepido. Egli è, in certo modo, in uno stato peggiore che quello del cattivo: infatti non sente orrore della sua condizione e neppure concepisce il desiderio di risorgere; soprattutto, perdendo il timore di Dio, arriva ad uno stato di depressione morale, di accecamento, e pericolosissimo in ordine all’eternità.

 

           




10 Jo. XV, 5. “Senza di me non potete far nulla”.

11 Jo. XV, 5. “Chi rimane in me e io in lui, fa molto frutto.




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