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Sac. Giacomo Alberione, Primo Maestro della Pia Società San Paolo Oportet orare IntraText CT - Lettura del testo |
d) Raccomandazione dell'anima.
d) Raccomandazione dell'anima. Si
viene alla raccomandazione dell'anima: «Proficiscere, anima christiana, de hoc
mundo, in nomine Dei Patris omnipotentis, qui te creavit, in nomine Jesu
Christi, Filii Dei vivi, qui pro te passus est; in nomine Spiritus Sancti, qui
in te effusus est»c.
Il Padre ti ha creato pel cielo e ti aspetta; il Figlio ti ha redento e tu sei
un trofeo di sua vittoria sull'inferno; lo Spirito Santo ti ha preparato
all'entrata in cielo, con unguenti e brillanti preziosi. «In nomine gloriosae et sanctae Dei
Genitricis Virginis Mariae; in nomine beati Joseph,... ejusdem Virginis Sponsi;
in nomine Angelorum et Archangelorum,... Patriarcharum et Prophetarum,... Apostolorum et
Evangelistarum,... Martyrum et Confessorum,... Monachorum et Eremitarum,... Virginum, et omnium Sanctorum et Sanctarum Dei»d. Tutte le creature belle, adunque,
Angeli e Santi ti aspettano: proficiscere. «Hodie sit in pace locus tuus, et habitatio tua in sancta Sion»31. Oh, la bella cosa che
avrai! La bella pace che ti aspetta! «Surge, propera, amica mea, columba mea,
formosa mea, et veni.
Jam enim hyems transiit, imber abiit, et recessit»32. La prova è finita, rimane la corona.
Quel sacerdote, o religioso, o cristiano fervente sta licenziandosi dalla terra, e prendendo famigliarità col cielo. Diceva S. Paolo, a conclusione della sua vita: «Bonum certamen certavi, cursum consummavi, fidem servavi. In reliquo reposita est mihi corona justitiae, quam reddet mihi Dominus in illa die justus judex»33.
Spira quel fervoroso nel bacio di Dio. Attorno si prega! Dall'alto discendono gli Angeli, arriva Gesù in quella camera. Silenzio! L'ultima parola la dice Gesù Cristo sulla nostra vita. Sentitela: «Serve bone et fidelis... intra in gaudium...».
La terra ha un angelo di meno, il cielo un angelo di più, la Chiesa un intercessore potente, come sante furono le opere.
In questi giorni disponiamo il cuore a ricevere anche l'indulgenza plenaria, per essere interamente purificati e santificati. Ricordiamo però il principio generale: la preghiera e i sacramenti in morte, saranno come erano in vita. Chi fu fervente, sarà fervente.
«Lectulus morientis, cathedra docentis»e. Prima di lasciare questa camera, ricaviamo un proposito.
* * *
Vi è una grande verità da tener presente: è il complesso della vita santa che assicura un gran premio. Chi è fedele alla sua vocazione ed ai doveri dello stato, con amore e costanza, merita un gran premio! Ma chi non è fedele, che cosa avrà?
Chi è fedele può anche aver debolezze e qualche volta cadere nel cammino della vita, ma si rialzerà e continuerà con più umiltà e preghiera la sua strada; sarà così sostanzialmente fedele alla Divina Volontà, avrà il suo premio finale.
Ma chi, pur facendo qualche opera buona, non adempie alla sua vocazione, e nella vita si mette al posto di sua scelta, e se ne sta spettatore invece che lottatore, che cosa avrà? Sostanzialmente non ha adempito alla Divina Volontà. Quale mercede riceverà egli?
Siamo fedeli, adunque, e generosi operai nella vigna di Dio. Le cadute ci stabiliscono nell’umiltà; il fervore di carità copre i peccati; le opere buone glorificano Iddio e compiono la corona.