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Giacomo Alberione, SSP Sacerdote, ecco la tua meditazione IntraText CT - Lettura del testo |
2. Andarono dunque i soldati e ruppero le gambe al primo e all’altro che erano crocifissi con lui.
[44] 2. «Andarono dunque i soldati e ruppero le gambe al primo e all’altro che erano crocifissi con lui. Invece, venuti a Gesù, quando videro che era già morto, non gli ruppero le gambe, ma uno dei soldati con una lancia gli aprì il costato; e subito ne uscì sangue ed acqua» (Gv 19, 32-34).
«Per le mie pecore dò la vita» (Gv 10,15). Le piaghe, i chiodi, la spugna, l’aceto misto a fiele, mi dicono: «Nessuno ha amore più grande di colui che sacrifica la propria vita per i suoi amici» (Gv 15,13).
O Signore, tu ci hai amati fino alla morte, ed alla morte di croce! Ahimé, quanto sono tiepido per le anime! Le amo più a parole che non con i fatti. Le amo fino a che l’amor proprio, il denaro, l’onore, il comodo mio non ne vengono a soffrire. Ricordo quanto dice l’evangelista di Gesù: «Avendo amati i suoi che erano nel mondo, li amò sino al segno supremo» (Gv 13,1).
D’ora innanzi farò mio il proposito: Dammi le anime, e la roba tienila per te (cf Gn 1,21).