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Giacomo Alberione, SSP
Sacerdote, ecco la tua meditazione

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II. MEDITAZIONE

1. Il giudizio del servo fedele.

       [49]  1. Il giudizio del servo fedele. - «Siate lieti nella speranza» (Rm 12,12). Il buon Sacerdote pensando al giudizio sarà lieto, perché avrà un incontro felice col Giudice, un esame benevolo ed una sentenza desiderata.

       «Ora, dopo molto tempo, ritornò il padrone di quei servi e li chiamò a render conto. Venuto dunque colui che aveva ricevuto cinque talenti, ne presentò altri cinque dicendo: Signore, tu mi desti cinque talenti, ecco, io ne ho guadagnati altri cinque. E il padrone gli disse: Bene, servo buono e fedele, tu sei stato fedele nel poco, io ti darò autorità su molto, entra nella gioia del tuo Signore» (Mt 25,19-21).

       Il Sacerdote buono avrà un incontro felice col Giudice. Quando l’anima abbandonerà il corpo, le verrà incontro il Signore sorridente, come il padrone che accoglie l’operaio fedele, come l’amico che accoglie l’amico, come lo sposo che abbraccia la sposa amata: «Vieni, tu sarai coronata» (Cn 4,8 Vg). Chi cerca trova: l’anima fedele cercò sempre Iddio e lo amò con tutte le forze. «Chi viene a me, io non lo caccerò fuori» (Gv 6,37). Il servo fedele viene dal deserto, colmo di delizie, ossia di opere sante, appoggiato al suo diletto, perché in esso ha posto la sua speranza: «Lo libererò e lo farò onorato» (Sl 90,15); la speranza non rimarrà delusa.

       Subirò volentieri il giudizio da chi morì per me, e, perché io non fossi condannato all’inferno, permise di venir lui condannato a morire su di una croce.

 




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