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Giacomo Alberione, SSP
Sacerdote, ecco la tua meditazione

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III. MEDITAZIONE

 

       1. Quando furono giunti al luogo, detto Calvario.

       [52]  1. «Quando furono giunti al luogo, detto Calvario, quivi crocifissero lui [Gesù] e i malfattori, uno a sua destra e l’altro a sua sinistra. E Gesù diceva: Padre, perdona loro, perché non sanno quel che fanno» (Lc 23,33 s.).

       Ricorderò le parole di Gesù: «Perdonate e sarete perdonati» (Lc 6,37); «Sarà usata verso di voi la stessa misura di cui voi vi siete serviti» (Lc 6,38).

       Volentieri perdonerò le piccole offese fattemi dai miei avversari, affinché il Giudice mi perdoni le grandi offese che gli ho fatto io. Pregherò con cuore per coloro che mi vogliono male e mi perseguitano, affinché mi sia rimesso ogni debito di pena temporanea. Anzi tratterò con maggior affetto quelli che mi odiano, affinché si degni il Signore ricevermi con maggior misericordia, e possa io godere in cielo, come un peccatore che ha fatto la sua penitenza.

       Ricorderò al Signore, ogni giorno, nel «memento» della santa Messa, quelli che mi odiano.

 

       [53]  Diceva il buon ladro all’altro: «Per noi è cosa giusta, perché paghiamo la pena dei nostri delitti; ma lui non ha fatto niente di male. Poi, soggiunse: Gesù, ricordati di me, quando sarai giunto nel tuo regno. Gli rispose Gesù: Ti dico in verità: Oggi sarai con me in paradiso» (Lc 23,41-43).

       Il dolore dei peccati è la detestazione delle colpe commesse, unita al proposito di non commetterle più. È condizione essenziale per ottenere il perdono dei peccati. Con Gesù vengono crocifissi due malfattori: uno di essi si pente sinceramente ed ottiene il perdono; anch’io confido, perché uno ottiene il perdono, affinché io non disperi. L’altro malfattore, ancorché si trovi nello stesso supplizio di Cristo, bestemmia, e muore impenitente; anch’io non devo presumere. Il dolore dei peccati può essere perfetto o imperfetto: chiederò al Signore una contrizione perfetta, ed una perfetta carità che cancelli la moltitudine dei peccati.



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       Farò, almeno una volta alla settimana, una buona confessione dei miei peccati.

 

       [54]  «Gesù dunque, vedendo sua Madre e presente il discepolo che egli amava, disse a sua Madre: Donna, ecco il tuo figlio. Poi disse al discepolo: Ecco la tua Madre. E da quel momento il discepolo la prese con sé» (Gv 19,26 s.).

       Io pure prenderò Maria SS. con me, oggi, domani, sempre, in morte e nell’eternità. Maria è madre di misericordia, è vita, dolcezza e speranza nostra; chi la trova, trova la vita e la sorgente di salvezza dataci dal Signore. Invocherò Maria al mattino, a mezzodì ed a sera, affinché questa Madre mai venga bandita dalla mia mente, dal mio cuore e dal mio labbro.

       Reciterò, con fede e speranza, ogni giorno, almeno la terza parte del santo Rosario.

 




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