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Giacomo Alberione, SSP Sacerdote, ecco la tua meditazione IntraText CT - Lettura del testo |
2. Nel Nuovo Testamento appare la carità e la benignità e la misericordia.
[95] 2. Nel Nuovo Testamento appare la carità e la benignità e la misericordia del Figlio di Dio, che è pieno di grazia e di verità.
Carità del Padre: «Infatti, Dio ha tanto amato il mondo, che ha sacrificato il suo figlio unigenito, affinché ognuno che crede in lui, non perisca, ma abbia la vita eterna» (Gv 3,16). Carità del Figlio: «Spogliò se stesso, prendendo la natura di schiavo» (Fl 2,7), nell’incarnazione, nella sua passione, nel sacramento dell’eucaristia, perché venne come agnello a redimere il gregge: «Ecco l’Agnello di Dio, ecco colui che toglie i peccati del mondo!” (Gv 1,29), dice S. G. Battista. Carità dello Spirito Santo: «Poiché l’amore di Dio è largamente diffuso nei nostri cuori per mezzo dello Spirito Santo, che ci è stato dato» (Rm 5,5); da questo ce ne deriva l’inabitazione di Dio, il merito e la vita eterna.
Gesù era dolce nel predicare, mite di cuore, soave nei modi: attirava tutti a sé: bambini, poveri, peccatori, turbe; passava facendo del bene e risanando tutti; sollevava gli afflitti e gli addolorati, ma tu considera particolarmente queste sue frasi: «Ti son perdonati i tuoi peccati” (Mt 9,2); «Confida, figliuolo» (Mt 9,2); «Confida, figliuola» (Mt 9,22); «Va’ in pace» (Mc 5,34); «Non temere» (Mc 5,36); «Non sono i sani che han bisogno del medico, ma i malati» (Mt 9,12); «Preferisco la misericordia al sacrificio, perché io non sono venuto a chiamare i giusti, ma i peccatori» (Mt 9,13).
[96] Gesù dichiarò che tre cose facevano parte della sua missione: essere medico della nostra salute; preferire gli atti della virtù della carità a quelli delle altre virtù; essere venuto a salvare ciò che era perduto. Spiega il suo pensiero con tre parabole nelle quali tutti gli uomini, ma specialmente i Sacerdoti, vi sono raffigurati. La prima parabola è quella della pecorella smarrita (cf Lc 15,1-7): una pecorella è stata smarrita e non un agnello, ossia un Sacerdote e non un semplice fedele; ricordati che anche i Sacerdoti possono peccare. La seconda parabola è quella della dramma ritrovata (cf Lc 15,8-10): la donna che ha perduto la dramma la cerca con grande
diligenza, e dopo che l’ha ritrovata, chiama le amiche e dice: «Rallegratevi con me» (Lc 15,9). La terza parabola è quella del figliuolo prodigo (cf Lc 15,11-32): il padre riceve con trasporto il figlio prodigo che ritorna, e lo introduce in casa con gioia: «Perché... era morto ed è ritornato in vita, era perduto e si è ritrovato» (Lc 15,32).
[97] I fatti confermano poi la dottrina. La Samaritana, Maria di Magdala, la donna adultera mostrano l’indole del Cuore di Gesù. Ma a noi interessa maggiormente considerare il fatto di Levi-Matteo, il quale da pubblicano diventa apostolo, evangelista e martire; di Zaccheo, nella casa del quale il Salvatore manifesta e difende la sua misericordia; di Pietro, il quale pur avendo peccato viene riconfermato capo della Chiesa; di Saulo, il quale, sulla strada di Damasco, da persecutore viene cambiato in apostolo; del ladro crocifisso con Gesù al quale viene promesso dal Salvatore: «Oggi sarai in paradiso con me» (Lc 23,43).