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Giacomo Alberione, SSP Sacerdote, ecco la tua meditazione IntraText CT - Lettura del testo |
3. Gli aiuti del pastore sono.
[150] 3. Gli aiuti del pastore sono: lo stato di grazia, Maria SS., la Chiesa ed il pensiero del premio.
Chi è chiamato da Dio come Aronne ha anche da Dio delle speciali grazie di stato. Il Signore difatti ha promesso a tutti i Sacerdoti: «Ed ecco, io sono con voi tutti i giorni sino alla fine del mondo» (Mt 28,20). Bisogna perciò che il Sacerdote dica: Dio ed io faremo, predicando, esortando, assolvendo: «Essi poi se ne andarono a predicare dovunque, cooperati dal Signore, il quale confermava la parola coi miracoli che l’accompagnavano” (Mc 16,20). La grazia di stato specificamente deriva dalla sacra ordinazione ed è chiamata grazia sacramentale: «Quando io vi ho mandati... vi è mancato forse qualche cosa?» (Lc 22,35). «Fatevi coraggio! Io ho vinto il mondo” (Gv 16,33). Nelle tempeste, nelle persecuzioni, nelle lotte, Gesù è sempre con il Sacerdote: «Coraggio, sono io, non abbiate paura!» (Mc 6,50).
[151] Maria SS. è vicina ad ogni cristiano, di tutti è l’aiuto e la madre, ma specialmente dei Sacerdoti, i quali tengono le veci di Gesù Cristo suo Figlio: «Poi disse [Gesù] al discepolo: Ecco la tua madre» (Gv 19,27). S. Alfonso de’ Liguori dice: «Curi il parroco che il popolo abbia una radicata devozione a Maria SS.; ne illustri la potenza e misericordia verso i di lei devoti... Fortunato quel parroco che mantiene nel suo gregge una fervente devozione verso Maria; con la protezione della Vergine, vivranno bene, ed avranno in morte una potente avvocata” (Homo Apostolicus, tr. 7, c. 4, n. 43). Insegni specialmente l’uso della preghiera di petizione, in modo che i fedeli si raccomandino spesso a Dio, gli chiedano specialmente la santa perseveranza, per mezzo di Maria. Dica spesso il parroco che le grazie divine, e specialmente il dono della perseveranza, non si ottengono se non si domandano.
[152] Il pensiero della Chiesa, corpo mistico di Cristo, e del premio celeste sono grandi conforti per il pastore. Il Sacerdote è eletto «a compiere il... ministero, affinché sia edificato il corpo di Cristo» (Ef 4,12), ossia la Chiesa. Di questo corpo il pastore è un membro vivo e vivificante, anzi ne è con Cristo, dal quale fluiscono tutti i beni nelle membra, il capo. «Le porte dell’inferno mai prevarranno contro di lei» (Mt 16,18). Il sacrifizio e l’oblazione del Sacerdote è a salute di tutto il corpo, ed a gloria propria. Se, come avviene qualche volta, la vita del pastore è coronata dal martirio, il sangue sacerdotale diventa seme fecondo che accresce la Chiesa. Qual è quel vero pastore che non partecipi della passione di Cristo? Cristo ama il pastore. Affinché maggiore sia la sua gloria in cielo, lo rende partecipe della cura delle anime, affinché sia loro associato in cielo, nella retribuzione. «I seniori che governano bene, siano riputati degni di doppio onore; massime quelli che si affaticano nella predicazione e nell’insegnamento» (1Tm 5,17).