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Giacomo Alberione, SSP
Sacerdote, ecco la tua meditazione

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2. E proseguendo, S. Bernardino dice.

       [182]  2. E proseguendo, S. Bernardino dice che è regola fermissima «che quando Dio elegge alcuno a qualche stato, a costui tutti quei beni che sono necessari a quel dato stato, e che abbondantemente gli sono di ornamento». Questa grazia si chiama dignificante. Riguardo alle semplici creature, altro è quello che fa il figlio adottivo come sono tutti i servi di Dio, ed altro ciò che fa la Madre di Dio. Maria solamente ricevette questa seconda grazia, e la ricevette piena, poiché è dono singolarissimo di lei. La Vergine fu eletta perché divenisse

 



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Madre di Dio, e perciò non si deve dubitare che Dio l’abbia resa, con la sua grazia, idonea a questo ufficio. Perciò, nella beata Vergine ci fu una perfezione quasi dispositiva, per la quale veniva resa idonea ad essere la madre di Cristo: e questa fu la perfezione della santificazione.

 

       [183]  Assieme a questa grazia vi furono in Maria le quattro virtù cardinali; le virtù teologali della fede, della speranza e della carità; i sette doni dello Spirito Santo, ossia il dono dell’intelletto, della sapienza, della scienza, del consiglio, della fortezza, della pietà, del timore di Dio; similmente i dodici frutti dello Spirito Santo e le beatitudini; ed ancora tutte le grazie gratuitamente date, ed ogni virtù morale, ché tutte le vennero infuse, in modo da costituire nella sua anima il perfetto ordine di tutte le virtù: e questo in grado eccellentissimo. Pio IX, parlando del saluto dell’angelo: «Ave, o piena di grazia” (Lc 1,28), dice: «Questo singolare e solenne saluto mai prima udito, dimostra che la Madre di Dio è la sede di tutte le grazie, e che è ornata di tutti i divini carismi, anzi che è di questi stessi carismi un tesoro quasi infinito, ed un insondabile abisso». S. Alfonso dice: «Il principio della vita della beata Vergine dovette essere più alto che tutte le vite dei santi al loro termine ultimo e più alto».

 




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