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Giacomo Alberione, SSP Sacerdote, ecco la tua meditazione IntraText CT - Lettura del testo |
[215] 2. Il cuore della Vergine fu fortissimo, innocentissimo, umilissimo, ferventissimo; esso bruciava di amore di Dio. S. Bernardino da Siena considera specialmente il cuore di Maria come sede dell’amore e della benevolenza. Considera le sette parole della beata Vergine come sette fiamme della carità divina: «Chi tra i puri uomini può pensare una creatura migliore di colei che meritò di essere la Madre di Dio? Chi può pensare un tesoro più prezioso dello stesso amore divino che faceva ardere il cuore della Vergine come una fornace? Da questo cuore, quasi come da una divina fornace di amore, la beata Vergine fece uscire delle parole buone, ossia delle parole di ardentissima carità».
[216] La prima fiamma è la parola che Maria rivolse all’angelo: «Come potrà avvenir questo, se io non conosco uomo?» (Lc 1,34). Qui abbiamo la fiamma dell’amore separante o che separa il cuore da tutte le imperfezioni di un altro amore. «Considera dunque, diligentemente quanto si allontana da ogni cosa contraria al suo diletto, ossia a Dio, quando non soltanto odia l’offesa di lui, ma anche ogni azione imperfetta e viziosa ancorché disgiunta da ogni offesa di Dio, come può essere l’atto matrimoniale, specialmente se è ordinato ad una prole divina. E tuttavia anche questo, per quanto era da lei ed in modo assoluto, la beata Vergine ebbe talmente in odio, che per questo disse tale parola».
[217] La seconda parola della beata Vergine Maria venne pure rivolta all’angelo: «Ecco l’ancella del Signore; che mi avvenga secondo la tua parola» (Lc 1,38). «La seconda fiamma è quella dell’amore trasformante, il cui atto è di unire sommamente l’amante con l’amato, e viceversa». Qui Maria aderisce perfettamente a Dio ed alla volontà divina, nel suo cuore; e qui sta la perfezione dell’anima, nell’ubbidienza perseverante ed ilare. «Sembra quasi che in questa frase si esprima l’ubbidienza continua con la parola ecco; l’umiltà profonda soggiungendo: l’ancella del Signore; la carità lieta coll’aggiungere: mi avvenga; la fede alta, quando finalmente conclude: secondo la tua parola».
[218] La terza parola, ossia la terza fiamma di amore, Maria la pronunziò con Elisabetta. «È fiamma di amore comunicante: considera quanta fu la pienezza di grazia comunicata a Giovanni con la presenza del Verbo di Dio e per effetto della verginale bocca. Infatti per merito suo, la madre [del Precursore] viene riempita di Spirito Santo, e le è dato di conoscere il mistero dell’incarnazione, e di esclamare con fervore e di annunziare che la Vergine è benedetta, di capire la dignità della Vergine, e di riconoscersi indegna di tale visita».