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Giacomo Alberione, SSP
Sacerdote, ecco la tua meditazione

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20.

 LA SPERANZA

 

(PB 2, 1938, 717-724)

 

 

 

I. MEDITAZIONE

 

1. La speranza è virtù infusa da Dio.

       [272]  1. La speranza è virtù infusa da Dio; per essa, con certa fiducia, aspettiamo da Dio l’eterna beatitudine ed i mezzi per conseguirla, con il divino aiuto.

       La speranza è un moto dell’animo che procede da Dio, e che fermamente tende a Dio. Comprende l’attesa della beatitudine eterna, l’amore di concupiscenza verso Dio, il desiderio e la lotta contro gli ostacoli che s’incontrano, la ferma fiducia di conseguire ed il timore di perdere ciò che aspettiamo. «Aspetto la risurrezione dei morti, e la vita del secolo avvenire» (Messale Romano: Ordinario della Messa: Credo). «Aspetta l’anima mia il Signore più che le scolte l’aurora» (Sl 129,6). Dall’inizio della vita spirituale, e durante tutta la tua vita, e specialmente in punto di morte, «spera sempre nel tuo Dio» (Os 12,6).

       La speranza nasce dalla fede: perciò, con S. Alfonso de’ Liguori, io mi appoggerò interamente alla misericordia, all’onnipotenza ed alle promesse di Dio: «La mia speranza si appoggia su questi tre motivi: sulla misericordia ed onnipotenza divina, per cui il Signore ci concede gli aiuti per vincere i nemici spirituali;... e specialmente sulle divine promesse e sulla divina fedeltà con



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cui queste promesse verranno mantenute, di salvarci per i meriti di Cristo» (Theol. Mor. II, 21; Homo Apostolicus IV, 6, 7).

 




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