Indice: Generale - Opera | Parole: Alfabetica - Frequenza - Rovesciate - Lunghezza - Statistiche | Aiuto | Biblioteca IntraText
Giacomo Alberione, SSP
Sacerdote, ecco la tua meditazione

IntraText CT - Lettura del testo
Precedente - Successivo

Clicca qui per nascondere i link alle concordanze

- 200 -


2.Vi sono i pericoli.

       [307]  2.Vi sono i pericoli costituiti sia dalle persone, come dai luoghi e dalle cose mondane. a) Dalle persone. Un pericolo è la donna: «Il vino e le donne fanno apostatare i sapienti» (El 19,2 Vg), e l’esempio classico lo abbiamo in Salomone. «È meglio il male da un uomo che i benefizi da una donna» (El 42,14); la donna chiede affetto ed assoggetta l’uomo: «Per la bellezza della donna molti andarono in perdizione» (El 9,9). Perciò S. Girolamo prescrive a Nepoziano: «Mai, o ben di rado, i piedi di una donna calpestino il pavimento della tua cameretta... Non fare soggiorno sotto lo stesso tetto: non fare



- 201 -


 

affidamento sulla castità della vita passata. Non puoi essere né più santo di Davide, né più forte di Sansone, né più sapiente di Salomone» (Ep. ad Nepotianum. - ML 22,531 s.). Si abbiano pure presenti le prescrizioni dei canoni 132 e 133 del CJC.

       Altro pericolo, e forse anche motivo di scandalo, è la familiarità e la frequente relazione con persone secolari che combattono la Chiesa, o sono pubblici peccatori.

       Il CJC proibisce al Sacerdote di esercitare la medicina, l’ufficio di notaio, di amministratore di imprese laiche, la gestione di beni, l’ufficio di senatore e di deputato (cf can. 139). Similmente è proibito ai chierici e ai Sacerdoti di negoziare e di mercanteggiare, sia personalmente, sia a mezzo di altri (cf canoni 142 e 2380).

 

       [308]  b) Dai luoghi. Il CJC prescrive ai Sacerdoti: «Di non presenziare agli spettacoli, ai balli, ai cortei per loro sconvenienti, od a quelli ai quali la loro presenza può produrre scandalo, e specialmente di non andare nei pubblici teatri» (can. 140); «Di astenersi da tutto ciò che è di disdoro allo stato sacerdotale, specialmente di non esercitare un’arte indecorosa; di non partecipare ai giuochi aleatorii nei quali è in pallio una somma di denaro; di non portare armi se non in caso di un pericolo; di non andare a caccia, e di non partecipare mai alla caccia rumorosa; di non entrare nelle bettole o luoghi simili senza necessità e senza una giusta causa approvata dall’Ordinario del luogo» (can. 138).

 

       [309]  c) Dalle cose. Il Sacerdote non può guardare figure o statue illecite, neppure sotto il pretesto dell’arte; non può leggere giornali immorali o proibiti dall’autorità ecclesiastica, neppure sotto la speciosa scusa di essere informato sulle notizie; non può, sotto la scusa di curarsi la salute, indulgere ad ornamenti secolari. Devono essere osservate le regole della prudenza anche nell’uso della radiofonia, della televisione e del cinema, nella distribuzione del tempo, nell’abbonamento ai giornali e nella lettura dei libri. Spesso sono inquinati da teosofismo,

 



- 202 -


 

da pancristianesimo, da protestantesimo o da falso pietismo, oltre a tutti i pericoli morali. Sommamente eviti il Sacerdote la lettura dei romanzi, se non ne è altrimenti costretto da necessità di ministero.

 




Precedente - Successivo

Indice: Generale - Opera | Parole: Alfabetica - Frequenza - Rovesciate - Lunghezza - Statistiche | Aiuto | Biblioteca IntraText

IntraText® (V89) Copyright 1996-2007 EuloTech SRL