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Giacomo Alberione, SSP Sacerdote, ecco la tua meditazione IntraText CT - Lettura del testo |
30.
I. MEDITAZIONE
[411] 1. La casa canonica. – La casa del pastore di anime, qualunque essa sia (o palazzo episcopale, o casetta di montagna, od anche una semplice cameretta), deve sempre presentarsi come: a) la casa ed il luogo di santificazione e di letizia del Sacerdote; b) la casa del padre per tutti i figli; c) la casa modello di tutte le altre case. Il Sacerdote ami la sua casa ed ami la vita ritirata. Colui che troppo è in giro, difficilmente si santifica! La casa del pastore di anime sia come quella che Gesù aveva a Nazaret; o come quella che abitava a Cafarnao.
È incredibile quanto giovi alla salute, alla santificazione ed al buon esempio, l’ordine, ossia un orario per le occupazioni della giornata.
[412] Quanto alla preghiera: la preghiera del pastore sia veramente una preghiera sacerdotale, ossia frequente, fervorosa, ordinata. Alla sera, ad ora prestabilita, se non vi sono impedimenti, il Sacerdote reciti il Rosario mariano con i suoi familiari, nella chiesa oppure nella casa. Poi si ritiri nella sua camera e legga i punti della meditazione, e, con poche ma scelte formule, reciti con attenzione e devozione le orazioni della sera, e le concluda
con l’esame di coscienza, e con l’atto di contrizione perfetta. Raccomandi poi la sua anima a Gesù, a Maria ed a S. Giuseppe, come se dovesse morire in quella notte medesima.
Al mattino, il Sacerdote si alzi sollecitamente all’ora stabilita, faccia con decenza e speditezza la pulizia personale e poi reciti le orazioni del mattino e faccia la meditazione, prima di attendere ad altre cose. La meditazione non sia differita, omessa od abbreviata, senza una vera necessità. Nel primo tempo libero, il Sacerdote reciterà degnamente e con attenzione e devozione il divino ufficio; si consiglia di recitarlo davanti al santissimo Sacramento. Quando è possibile, si procuri di fare in modo che il popolo veda il suo pastore a pregare, a confessarsi, a meditare piamente.
Durante il giorno, il Sacerdote innalzi con frequenza la mente a Dio, a Maria, agli angeli, e viva alla presenza di Dio. È ottima la consuetudine di recitare, alla sera prima, il Mattutino e le Lodi, e di dire al mattino seguente le Ore minori.