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Giacomo Alberione, SSP
Sacerdote, ecco la tua meditazione

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II. MEDITAZIONE

1. Le persone che abitano nella casa del pastore.

       [416]  1. Le persone che abitano nella casa del pastore. – Gli autori ed i vari statuti sinodali sono d’accordo nel dire che il Sacerdote, specialmente in cura d’anime, non deve prendersi il gravame di provvedere ai parenti, come ai fratelli e nipoti. Eccezione fatta per il padre e la madre, il Sacerdote non tenga in casa altri consanguinei, che vivono poi oziosi. Specialmente procuri il pastore di non accogliere nella sua casa ragazze bisognose di custodia, anche se non vi è chi possa con sicurezza e decoro prendersene cura. Procuri che non avvengano scandali nella sua casa. Se è costretto a tenere presso di sé qualche sorella o qualche nipote, vigilerà affinché queste non si implichino in relazioni sconsiderate. Non le lascino troppo libere, affinché non siano esposte a qualche pericolo, a causa di quelli che frequentano il presbiterio. Abbia sempre timore di ciò.

       Se il parroco ha con sé il padre o la madre, tributi loro da una parte l’ossequio filiale di amore, e dall’altra parte conservi la completa libertà ed autorità pastorale.

 




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