Indice: Generale - Opera | Parole: Alfabetica - Frequenza - Rovesciate - Lunghezza - Statistiche | Aiuto | Biblioteca IntraText |
Giacomo Alberione, SSP Sacerdote, ecco la tua meditazione IntraText CT - Lettura del testo |
3. Cisterne senz’acqua sono le comodità.
[430] 3. Cisterne senz’acqua sono le comodità, le lussuosità, i cibi squisiti sulla mensa, le agiatezze della vita. Ecco io, - continua a dire Gesù, - nato da poco, sono in
somma povertà, in angustie, in incomodi. Son nato nel cuor dell’inverno in una notte burrascosa, sotto il freddo cielo, in luogo esposto a tutti i venti, mancante di tutto ciò che è maggiormente necessario per la tenera età. Seguire me comporta di passare per la strada stessa per la quale passai io, e di premere le mie stesse orme, come dice il mio Apostolo: «Chi dice di stare in lui deve vivere come Gesù ha vissuto» (1Gv 2,6). Seguire me comporta imitare le mie virtù; agire come ho agito io; parlare come ho parlato io; rivestirsi dei sentimenti miei; inoltre: stimare ciò che io ho stimato, e disprezzare quello che io ho disprezzato. Mi seguirai in grado sommo, o Sacerdote, se completamente e non solo in parte, aborrirai tutto ciò che il mondo ama ed abbraccia, se accetterai e desidererai con tutte le tue forze quello che io ho amato ed ho abbracciato.
Io poi sono stato gradito al Padre mio, testimone della mia perfezione: «Questo è il mio Figlio diletto, nel quale mi sono compiaciuto» (Mt 3,17). Ti vedo cercare in tutto le comodità, le giocondità, le golosità e le sensualità. Sei dunque tu cristiano? Ti conviene questo nome? O a te si deve piuttosto dire: O cambia nome, o cambia costumi? Il mio presepio è la tua condanna; e, quando parlerò con il Padre mio, gli dirò: Non conosco costui! Non è egli il mio ritratto, non è tra quelli che sono predestinati, come dice il mio Apostolo: «Poiché coloro che egli ha conosciuti nella sua prescienza, li ha anche predestinati ad essere conformi all’immagine del Figlio suo» (Rm 8,29).
Impara dunque da me, o Sacerdote, affinché tu possa far parte dei predestinati ed eletti miei; non chiunque siede sulla cattedra di Mosè si salverà, ma colui che, nel giorno del giudizio, sarà trovato simile a me.
O Signore Gesù, fammi piamente piangere davanti al tuo presepio. Io verrò alla tua scuola, ed imparerò le tue lezioni. Ma tu accrescimi la fede; donami la compunzione del cuore, affinché io impari quale via debba tenere; affinché disprezzi le comodità, gli onori ed i beni della vita presente; affinché cominci veramente ad aderire a te. O Maria, Madre di grazia, introducimi alla scuola del Maestro divino. Rendimi discepolo fedele.