Indice: Generale - Opera | Parole: Alfabetica - Frequenza - Rovesciate - Lunghezza - Statistiche | Aiuto | Biblioteca IntraText |
Giacomo Alberione, SSP Sacerdote, ecco la tua meditazione IntraText CT - Lettura del testo |
34.
UBBIDIENZA, POVERTÀ ED UMILTÀ DI MARIA SS.
I. MEDITAZIONE
1. L’ubbidienza di Maria.
[454] 1. L’ubbidienza di Maria. – L’ubbidienza è una virtù soprannaturale che inclina l’uomo a fare la volontà di Dio e la volontà degli uomini costituiti in autorità. Perché siamo creature, siamo soggetti a Dio; perché siamo redenti, seguiamo Gesù Cristo che si fece ubbidiente fino alla morte; perché siamo stati ricomperati con il sangue di Cristo, siamo sudditi suoi nel suo regno. Dio e Cristo poi, attraverso l’autorità stabilita da Dio, ci dirigono: «Chi ascolta voi, ascolta me, e chi disprezza voi, disprezza me» (Lc 10,16). «Come Eva disubbidiente divenne causa di morte per se stessa e per tutto il genere umano, così Maria... Vergine ubbidiente divenne causa di salvezza per sé e per tutto il genere umano” (S. Ireneo, Adversus haereses, 1. 3, c. 22, n. 4). L’ubbidienza di Maria fu tale, che essa non ebbe maggiormente a cuore altro titolo che quello di «serva», secondo le sue stesse parole: «Ecco l’ancella del Signore» (Lc 1,38); e: «Ha rivolto i suoi sguardi all’umiltà della sua serva» (Lc 1,48).