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Giacomo Alberione, SSP
Sacerdote, ecco la tua meditazione

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46.

 L’UFFICIO DIVINO

 

(PB 5, 1941, 378-384)

 

 

 

 

I. MEDITAZIONE

 

1. Il Breviario.

       [599]  1. Il Breviario è un complesso di preghiere e letture tratte dalla sacra Scrittura e dai Padri, o composte dalla Chiesa, che devono essere recitate, in tempi stabiliti, da persone a ciò deputate. Viene chiamato anche: ufficio ecclesiastico, perché viene recitato in nome della Chiesa; ufficio canonico perché fu istituito secondo le regole dei canoni; ufficio divino, perché viene eseguito per il culto e l’onore di Dio. Si dice invece breviario, sia perché in breve ricorda le parole della Scrittura, la dottrina dei Padri e la vita dei Santi, e sia perché è un compendio tratto da diversi libri usati una volta dai sacri ministri. Spesso viene chiamato dai dotti anche salterio, opus Dei, orarium, canon, synoxis, collectae, ore canoniche, ecc.; tutti questi nomi illustrano ottimamente l’eccellenza e lo scopo del breviario.

       La storia dell’ufficio divino prova meravigliosamente la cura che la Chiesa ha perché venga data al breviario una forma sempre più perfetta ed una maggiore santità, e perché i ministri sacri dalla recita di esso, possano sempre più ricavare copiosi frutti.

       Nella prima epoca, fino al Papa Damaso, vige quasi la stessa divisione del tempo già praticata dagli ebrei



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nella loro preghiera pubblica. Tuttavia, nei secoli terzo e quarto, le ore canoniche sono già tante quasi come oggi. Nella seconda epoca, per opera di S. Damaso Papa, le preghiere devono essere recitate con un dato ordine unico, e sono distribuite equamente lungo la settimana, per ogni giorno. Nella terza epoca, S. Gregorio il Grande di molti libri destinati all’ufficio divino ne compone uno solo. Ai tempi di Gregorio VII, il breviario subisce nuovamente una elaborazione. Nella quarta epoca, vengono fatte da S. Pio V alcune variazioni ed aggiunte accidentali, fino a che Pio X non ne intraprende una nuova riforma: restituisce alle Domeniche il loro antico valore, e dispone le cose in modo che tutto il Salterio possa essere recitato entro la settimana.

 




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