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Giacomo Alberione, SSP Sacerdote, ecco la tua meditazione IntraText CT - Lettura del testo |
3. Il breviario, sia che se ne consideri il contenuto.
[601] 3. Il breviario, sia che se ne consideri il contenuto, che è tutto divino, perché è o desunto dalla Scrittura, o composto con l’ispirazione o con l’approvazione della Chiesa; sia che se ne consideri la disposizione secondo le diverse ore; sia che se ne consideri la distribuzione
lungo i diversi giorni della settimana) è tale che non se ne può desiderare uno migliore o più adatto a riempire l’anima dei ministri di Dio di spirito divino.
Anche la grande efficacia impetrativa del breviario appare se si considera che l’ufficio divino viene recitato in nome e per comando della Chiesa. I ministri divengono presso Dio il cuore e la bocca della Chiesa; essi in Cristo e con Cristo compiono la lode di Dio, ed offrono per gli uomini il sacrifizio importantissimo di impetrazione. Essi, tra il vestibolo e l’altare, sono la propiziazione per i peccati degli uomini.
S. Alfonso raccomanda molto l’ufficio divino, affinché i Sacerdoti, specialmente se pastori, lo recitino con vero spirito di pietà. Ne esalta l’importanza con queste parole: «Cento orazioni private non possono avere tanto valore quanto ne ha una sola orazione dell’ufficio divino; poiché questa viene offerta al Signore, a nome di tutta la Chiesa, e con le stesse parole di Dio... Siamo fermamente persuasi che, dopo il santissimo Sacrifizio della Messa, nella Chiesa non vi è tesoro più prezioso del divino ufficio, dal quale, ogni giorno, noi possiamo attingere fiumi di grazie» (Opp. ascet. III, § 847, L’Officio strapazzato).