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Giacomo Alberione, SSP Sacerdote, ecco la tua meditazione IntraText CT - Lettura del testo |
II. MEDITAZIONE
1. Assoluzioni.
[616] 1. Assoluzioni. – L’assoluzione che si dà nella Penitenza, opera ex opere operato. Qui consideriamo altre assoluzioni. Alcune di queste liberano dal peccato veniale; altre dalle pene dovute per il peccato; altre da cose avverse di vario genere. Nell’amministrazione dei sacramenti e dei sacramentali vi sono delle assoluzioni. Nella penitenza, nell’estrema unzione, nell’eucaristia il Sacerdote dice: «Abbia misericordia di te l’onnipotente Iddio, e rimessi i tuoi peccati... L’onnipotente e misericordioso Iddio ti conceda il perdono, l’assoluzione e la remissione dei tuoi peccati...». Lo stesso viene detto dal Sacerdote nella celebrazione della Messa dopo la confessione fatta dall’inserviente. In questi casi, l’assoluzione non rimette di per sé il peccato mortale, ma ha il potere di liberare dai peccati veniali.
Alle assoluzioni devono associarsi le indulgenze, con le quali mediante opere prescritte, la Chiesa concede la remissione di pena temporale dovuta per il peccato; la concede almeno ai vivi. Ai defunti invece viene applicata a modo di suffragio, non a modo di assoluzione.
[617] Tra questi sacramentali si possono pure mettere quelle assoluzioni dalle censure, dalle scomuniche, dalla sospensione e dall’interdetto. Secondo il Pontificale Romano, nel dare l’assoluzione dalla scomunica, mentre si recita il Miserere ed il Deus misereatur nostri, ad ogni versetto, il vescovo con una verga batte lievemente sulle spalle dell’assolvendo. Poi, recitato il Kyrie eleison ed altre preghiere, il vescovo prosegue: «Per autorità di Dio onnipotente, e dei beati apostoli Pietro e Paolo e della sua santa Chiesa, e per autorità mia, ti assolvo dal legame della scomunica che ti era stata inflitta per la tale causa; in nome del Padre, ecc.». Poi, il vescovo si alza e preso l’assolto per la mano destra lo introduce nella Chiesa, dicendo: «Ti riconduco nel grembo della santa Madre Chiesa, e nel consorzio e nella comunione di tutti i cristiani, dai quali eri stato per la sentenza di scomunica separato; e ti restituisco alla partecipazione dei sacramenti della Chiesa; in nome del Padre, ecc.». Un rito analogo si ha per la riconciliazione degli eretici e degli apostati.