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Giacomo Alberione, SSP
Sacerdote, ecco la tua meditazione

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53.

 IL CULTO A MARIA SANTISSIMA (I)

 

(PB 6, 1942, 91-96)

 

 

 

I. MEDITAZIONE

 

1. Lungo tutta la storia della Chiesa.

       [683]  1. Lungo tutta la storia della Chiesa, appare quanto fu vero il preannunzio fatto da Maria: «Tutte le generazioni mi chiameran beata» (Lc 1,48). In realtà, di secolo in secolo, il culto a Maria Vergine ebbe un’ammirevole espansione, e l’ha ancora oggi presso tutti i popoli, così che possiamo dire: tutti coloro che riconoscono Dio qual Padre, riconoscono anche Maria quale Madre.

       Il fatto è molto solenne ed universale, tanto più che in ciò precede la Chiesa quale maestra. È una dimostrazione della legittimità e dell’utilità di questo culto.

       Il culto che si rende a Maria è chiamato di iperdulia, ossia è un culto infinitamente inferiore al culto di latria, ma tuttavia è incomparabilmente superiore al culto che si rende agli angeli ed ai santi. Questo culto deve essere considerato secondo le dimensioni ricordate dall’Apostolo: ossia nella sua lunghezza, larghezza, altezza e profondità (cf Ef 3,18).

 




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