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Giacomo Alberione, SSP
San Paolo - Bollettino SSP

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[Doveri del Sacerdote]

          Carissimi in San Paolo

          Tre sono i doveri del Sacerdote per rispetto alle anime, dice S. Bernardo: la parola, l'esempio, la preghiera; ma il maggiore è la preghiera: “Verbum, exemplum, oratio; major autem horum oratio”.

          Perciò: è obbligo: “Praedicate Evangelium”; ancora: è obbligo: “Exemplum esto fidelium”. Ma è nostro maggior obbligo: “Obsecro primum omnium fieri obsecrationes, gratiarum actiones, pro omnibus hominibus”.

          Gli Apostoli dicevano: “Nos vero orationi et ministerio verbi instantes erimus”.

          S. Paolo dice che il Sacerdote è scelto fra gli uomini “ut offerat dona et sacrificia pro populo”.

          S. Pier Damiani: “Presbiteri officium in orando Deum pro totius Ecclesiae et populi christiani prosperitate situm est”.

          S. Ambrogio: “Sacerdotes die ac nocte pro plebe sibi commissa oportet orare”.

° ° °

          La pastorale è la scienza e l'arte di utilizzare i talenti sacerdotali per la salute delle anime.

          Il Sacerdote è uno studioso; il Sacerdote ha poteri soprannaturali; il Sacerdote è uomo di virtù: tutto però egli adopera al fine: salvare le anime.

          Parlando particolarmente della scienza: ogni suo sapere è mezzo per illuminare, convincere, correggere, richiamare, guidare, scrivere, predicare a tutti gli uomini.

          Gli studi sacerdotali servono certamente a nobilitare le facoltà sue: gli fanno conoscere Dio, la sua amabilità, la sua legge, lo rendono rispetto e venerato in mezzo agli uomini; sono una utilissima occupazione e salvaguardia nei pericoli ecc. Ma soprattutto gli studi dànno al Sacerdote la possibilità di farsi via, verità e vita delle anime.

          Gli studi letterari aprono le orecchie a capire e la bocca ad esprimersi.

          Gli studi filosofici e scientifici gli daranno la possibilità di condurre gli uomini alle soglie della teologia e della vita soprannaturale.

          Gli studi teologici gli dànno la scienza delle virtù sacre, delle verità dogmatiche, della liturgia e culto per fare dell'uomo il cristiano, e per elevare la vita naturale alla vita soprannaturale e dare: Gesù Cristo alle anime e le anime a Gesù Cristo.

          La madre elabora il cibo e lo trasforma in latte per nutrimento del bambino, così nel senso di S. Paolo l'apostolo elabora il sapere e di esso allatta i piccoli in Cristo.

          San Pietro poi raccomanda ai fedeli: “Quasimodo geniti infantes, rationabile, sine dolo lac concupiscite; ut in eo crescatis in salutem; si tamen gustastis quoniam dulcis est Dominus” (I Petri II).

° ° °

          Onoriamo S. Giuseppe: Padre putativo e nutrizio di Gesù; Sposo e custode della SS. Vergine; santo cui si culto di protodulia; giusto innanzi a Dio ed intercessore in ogni bisogno e per tutti i fedeli; protettore della Chiesa, conforto degli agonizzanti, modello di ogni virtù.

          Da Lui impariamo:

          Lo spirito di povertà, aspirando ad imitarlo nell'altissimo ufficio di custodi e nutrizi delle vocazioni;

          l'operosità, umile e silenziosa della sua intera vita.

          Chiediamo: l'uno per l'altro carità che previene, che è longanime, che onora, che conforta, che illumina, che edifica.

          Benedicendo.

          In S. Paolo aff.mo M. Alberione

 




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