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Giacomo Alberione, SSP San Paolo - Bollettino SSP IntraText CT - Lettura del testo |
Vi è oggi un fatto consolantissimo: accanto alle vocazioni diremmo ufficiali, coltivate sin dagli anni giovanissimi negli istituti religiosi e nei seminari, ne spuntano altre vigorose, adulte, tardive.
Sono giovanotti, ed anche giovani maggiorenni che coscientemente, conosciuto il mondo ed il valore delle anime ed il bisogno di assicurarsi la salvezza, preferiscono Dio al mondo, la vita perfetta alla vita cristiana.
Spesso sono le vocazioni più ferme, più sicure e generose.
La Società S. Paolo apre loro le braccia e le accoglie con fiducia.
Siano aspiranti alla vita religiosa - sacerdotale; siano aspiranti alla vita religiosa - laica.
Nei seminari, nel ginnasio superiore, nel liceo, nella teologia e filosofia, nelle università o scuole medie, nel clero più giovane, negli istituti in genere, nelle associazioni cattoliche, nelle famiglie più cristiane... e talvolta negli ambienti più mondani e più impensati; Dio fa udire il suo invito: Andate anche voi nella mia vigna; avrete anche voi ciò che meritate.
Si tratta dell’ora terza, sesta, nona od anche dell’undecima; ma è sempre il Padrone della vigna, il Padrone della Messe che chiama nuovi operai, nuovi mietitori.
Dodici furono chiamati all’apostolato da Gesù Cristo: erano tutti adulti; se si eccettua Giovanni ch’era ancora relativamente giovane.
Gli Apostoli ed i Vescovi dei primi tempi chiamarono tutti adulti al ministero pastorale.
In ogni tempo la Chiesa, in varie maniere, scelse ministri tra gli adulti cristiani più ferventi. E questo anche dopo che il concilio di Trento stabilì i seminari per raccogliere e formare i futuri chiamati: costantemente accanto alle vocazioni giovanissime troviamo vocazioni più avanzate che insieme si preparano ed insieme giungono nella vigna ed alla mietitura; insieme lavorano, insieme raccolgono.
Nella Pia Società San Paolo vi sono i Sacerdoti che specialmente scrivono, governano, predicano, compiono i ministeri sacri. Possono entrarvi quindi buoni Chierici giovani ed esemplari Sacerdoti: i buoni, si capisce; che cioè, oltre i frutti di una vita sacerdotale, intendono la perfezione religiosa; ed usare nell’apostolato anche i mezzi moderni e più celeri, stampa, cinema ecc.
Ugualmente nella Pia Società S. Paolo vi sono i Discepoli; che sono fratelli laici (la parola confratelli può dire troppo poco). Fratelli che in una famiglia sono uguali, sebbene con varietà di uffici, secondo le loro tendenze ed attitudini. Questi moltiplicano la parola scritta dal Sacerdote, cioè aiutano a scriverla in quantità di copie; e la diffondono perché arrivi alle anime. Sono quindi uniti in un unico e medesimo apostolato al sacerdote; in una partecipazione inscindibile di apostolato; in un’abbondanza di meriti che non troverebbero certamente in altre vie.
In questa bellissima missione religioso-apostolica trovano posto ed impiego delle facoltà: scrittori, pittori, ingegneri, artisti, cinematografari, compositori, fotografi,
impressori, tecnici di radio, cinema, stampa, librai, propagandisti ecc. ecc.; ognuno insomma che vuol essere perfetto, dar gloria a Dio, portar pace agli uomini.