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Giacomo Alberione, SSP San Paolo - Bollettino SSP IntraText CT - Lettura del testo |
a) L'apertura e schiettezza con i maestri e confessori. Il nascondere significa crescere il serpe in seno. Il male scoperto è guarito per metà e l'altra metà si guarirà usando i mezzi che sono indicati.
b ) La preghiera. La vocazione e la perseveranza in essa sono due grazie distinte. La perseveranza è la grazia che corona le altre; ma è da chiedersi ogni giorno per ottenerla ogni giorno. «Chi non teme e non prega ogni giorno, non persevererà». Buone Confessioni, Comunioni, Visite, Rosari... adunque.
c) La lotta! Il nemico è astuto, la passione suggerisce molte ragioni per abbandonare la buona via. Qualche volta la tentazione si ostina per anni e anni.
d) Il dono totale di sé all'Istituto. – Un amore vivo, intenso, entusiasta. L'amore è un vinculum, catena infrangibile. Amore alla Congregazione, alle Costituzioni, ai Superiori, ai fratelli, alle opere: amore. Le critiche di certi fratelli, indegni di tal nome, sono il cancro roditore. L'individualismo,
l'indifferentismo, l'antipatia, i piccoli contrasti sono dei primi passi verso il precipizio nel quale non si sapeva né si voleva arrivare. San Bernardo, parlando di perseveranza, esclama: «O vita tranquilla, ove si può attendere la morte senza spavento, anzi la si desidera con gioia, la si accoglie con amore». «Facilis via cella ad coelum», S. Bernardo. «Illius coelestis civitatis iste est introitus», S. Lorenzo Giustiniani. – Ed aggiungeva: «Magnum quippe electionis indicium».
Il Ven. Padre Passerat: «Non è la carne ed il sangue che fomenta e conserva l'amore per la vita religiosa, ma lo Spirito Santo che abita nell'anima. Questo ci deve confortare nelle angosce. Finché un'anima religiosa ama il suo stato, può vivere e morire in pace. Chi muore baciando l'abito del proprio Istituto, muore da predestinato; è questa la rivelazione più sicura».
«Scegliere il Signore e farlo per elezione il proprio Dio, è un segreto della predestinazione divina che Dio solo ci può rivelare; se diciamo che lasciando il mondo per abbracciare lo stato religioso noi abbiamo trovato questo segreto, diciamo una verità... così consolante che ci dà la forza di praticare tutti i nostri doveri».
Dice il Sommo Pontefice Pio XI: «Nella vita religiosa si avanza nel cammino della perfezione con passo così franco e sicuro che già sembra di aver gettate le ancore nel porto della salvezza».
Specialmente a coloro che perseverano nella vocazione si applica la parola della Scrittura: «Chi avrà perseverato fino alla fine sarà salvo». Chi è fedele Paolino certamente sarà salvo.
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