Indice: Generale - Opera | Parole: Alfabetica - Frequenza - Rovesciate - Lunghezza - Statistiche | Aiuto | Biblioteca IntraText |
Giacomo Alberione, SSP San Paolo - Bollettino SSP IntraText CT - Lettura del testo |
LUCE
INTELLETTUAL
PIENA D'AMORE»
Le facoltà intellettuali costituiscono l'uomo propriamente detto.
È vero che la nostra intelligenza è capace di conoscere la verità, e con il paziente lavoro acquista, anche senza il soccorso della rivelazione, la cognizione di un certo numero di verità fondamentali d'ordine naturale. Ma quante debolezze umilianti!
Invece di tendere
spontaneamente verso Dio
e le cose divine; invece di elevarsi dalle creature al Creatore, come avrebbe fatto nello stato primitivo, essa tende ad assorbirsi nello studio delle cose create senza risalire alla loro causa; a concentrare la sua attenzione su ciò che soddisfa la sua curiosità e trascurare ciò che si riferisce al suo fine; la premura delle cose temporali le impedisce spesso di pensare all'eternità.
E quanta facilità a cadere nell’errore! I numerosi pregiudizi a cui siamo inclinati, le passioni che ci agitano l'anima e gettano un velo, tra lei e la verità, ci traviano ahimè! troppo spesso anche nelle questioni più vitali, da cui dipende la direzione della nostra vita morale.
La nostra stessa volontà, in cambio di assoggettarsi a Dio, ha delle pretese di indipendenza; sente difficoltà a sottomettersi a Dio e specialmente ai Suoi rappresentanti sulla terra. Quando si tratta di vincere le difficoltà che si oppongono alla pratica del bene, quanta debolezza e quanta incostanza nello sforzo! E quante volte si lascia trascinare dal sentimento e dalla passione! San Paolo descrisse con efficaci accenti questa deplorevole debolezza: «Io non faccio il bene che voglio e faccio il male che non voglio... Poichè mi diletto nella legge di Dio secondo l'uomo interiore; ma veggo nelle mie membra un'altra legge che si oppone alla legge della mia mente e mi fa schiavo della legge del peccato che è nelle mie membra. Me infelice! Chi mi libererà da questo corpo di morte? Grazie a Dio per Gesù Cristo Signor Nostro» (Rom. 7, 19-25). Dunque, per dichiarazione dell'Apostolo, il rimedio a questo stato miserando sta nella grazia della redenzione.
«DE