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Giacomo Alberione, SSP San Paolo - Bollettino SSP IntraText CT - Lettura del testo |
LUME DI RAGIONE E LUME DI FEDE
Il retto uso della mente è questo: pensare a Dio, alla verità o secondo verità, istruzione, studio, e tutto quello che ci porta a compiere ciò che è volontà e beneplacito di Dio, per esempio: a ciò che è progresso, virtù, dovere, ufficio, ecc. Vi è infatti un retto uso naturale della ragione e della mente. La Scrittura dice: «Compera la verità; e non alienar la sapienza, la dottrina, l'intelligenza» (Prov. XXIII, 28).
Ma vi è anche un retto uso soprannaturale della ragione e della mente: credere cioè alle verità da Gesù Cristo rivelate e dalla Chiesa cattolica insegnate.
Sant'Agostino dice: «Fides est credere quod non vides»; e cioè ammettere una verità, non perché capita, ma sopra la testimonianza altrui: ed in questa cosa è Gesù Cristo stesso che parlò predicando ed oggi parla per mezzo della Chiesa. Le verità della fede hanno una sicurezza assoluta.
La fede è fondamento
della vita spirituale: «Fundamentum et radix omnis justificationis». Senza la
fede è impossibile piacere a Dio e pervenire alla sua gloria: «sine fide
impossibile est placere Deo, et ad filiorum ejus consortium
pervenire» (Concil. Trid.). «Credere oportet accedentem ad Deum quia Deus est et remunerator».
(Continua)