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Giacomo Alberione, SSP San Paolo - Bollettino SSP IntraText CT - Lettura del testo |
È quella del ricco epulone che usava cibi squisiti e vestiva splendidi abiti; lasciando da parte ogni buon senso di umanità; anzi divenuto inferiore ai cani che almeno lambivano le piaghe di Lazzaro per portargli qualche sollievo.
È quella dell'uomo animale; dominata dal senso. Rinnegato Dio e una vita futura, l'uomo si avvilisce cercando di procurarsi il maggior numero di soddisfazioni e di evitare quanto più gli sarà possibile le pene.
«Animalis
homo» - «Cuius Deus venter
est». Più si ingolfa nella carne e più si estingue in lui la luce della ragione e della coscienza umana. Il «Signatum est super nos lumen vultus tui», non è che una inconcepibile utopia per lui; e la carne lo attenua ed anche l'estingue. Pigrizia, golosità, lussuria mettono sulla ragione e sopra la testa una cortina di fango.
Descrive bene il fenomeno Bossuet e gli autori moderni confermano: «Vi sono momenti in cui tutto l'essere umano si sente divenire carne. C'è allora abdicazione del pensiero a profitto di questa carne piena di orgoglio; il corpo annega l'anima; i sensi straripano sopra lo spirito ed il lume interiore si spegne o per un poco o, purtroppo, per lungo tempo; ed anche per sempre! È il sole morale che viene eclissato dal suo satellite, l'intelligenza dal corpo, la vita psichica dalla vita di organi fatti per servire. Fin qui può arrivare l'uomo anche di molto ingegno e posto in alto».
Allora domina una mentalità sensuale.