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Giacomo Alberione, SSP San Paolo - Bollettino SSP IntraText CT - Lettura del testo |
La povertà è intesa nel senso evangelico-paolino; è insieme mortificazione, giustizia, provvidenza, lavoro, produzione.
La economia ha come base naturale e soprannaturale la virtù e il voto di povertà. In generale il paolino vive del suo apostolato; e per le spese straordinarie ricorre alla beneficenza dei Cooperatori.
Per mia norma nel dare il necessario sviluppo contrassi solo spese e debiti che si era moralmente sicuri di coprire con le ordinarie entrate almeno ogni cinque anni. Il medesimo avviso sia per tutti i Superiori ed economi: per molte ragioni naturali e di ordine soprannaturale.
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Ci fu sempre consigliato: un terreno, una casa, una macchina si calcola nell'attivo solo nella misura che è pagata, e ciò che è da pagare non è ancora debito. Veri debiti sono costituiti da denaro che si consuma in cose che sono «usu consumptibilis».
Non si facciano acquisti, costruzioni, ecc. che non siano subito redditizi; giova un buon disegno, ma l'esecuzione sia graduale.
Gioverà all'Istituto un fondo paolino, altra volta servì un «piccolo credito».
La saggezza amministrativa è voluta e insieme regolata dalle Costituzioni: né avarizia, né lusso, ma il necessario per un vivere decoroso e secondo lo spirito religioso. Debito moderato è stimolo; debito esagerato è oppressione.
la tendenza al peculio personale;
la tendenza negli economi a farla da padroni od alla indipendenza amministrativa;
la tendenza a cercare lavori estranei all'obbedienza per far proprio un denaro da spendere indipendentemente.
(Continua)