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Giacomo Alberione, SSP San Paolo - Bollettino SSP IntraText CT - Lettura del testo |
Il mio cuore trasalisce di gioia nel Signore
la mia forza è stata elevata nel mio Dio (Cantico d’Anna, I Sam. 2.1).
...Degnati di gettare gli occhi sulla bassezza della tua serva (I Sam. 1,11). Beata sono io poiché tutte le donne mi dicono beata (Gn 30,13).
Egli ha fatto per te (Israele) delle grandi cose (Dt. 10,21)
Santo è il suo nome (Sal. 111, ebr. 111,9)
La misericordia del Signore (s’estende) di età in età su coloro che lo temono (Sal. 102, ebr. 103,17).
Tu schiaccerai... il superbo e, con il tuo braccio potente, disperderai i tuoi nemici (Sal. 88, ebr. 89, 11).
Il Signore rovescia i troni dei principi... e pianta gli umili al loro posto (Eccles. 10, 14-15, secondo i Settanta).
Egli ha saziato di beni l’anima affamata (Sal. 106, ebr. 107, 9).
I ricchi hanno fame e mendicano (Sal. 33, ebr. 34,11)
Tu Israele, mio servo che ho scelto (a‚ntelabovvvmhn) (Is. 41,8)
Egli si è ricordato della sua misericordia (Sal. 97, ebr. 98,3)
Tu darai la misericordia ad Abramo Come lo hai giurato ai nostri Padri (Mich. 7,20) a Davide e alla sua discendenza per sempre (II Sam. 22,51).
Fatto caratteristico, il punto di partenza del Magnificat è ispirato dalle preghiere di Anna che chiede a Dio di concederle un figlio (I Sam. 1, 11) e ringrazia per la nascita di Samuele (II, 1-10): questo cantico è la principale fonte d'ispirazione del Magnificat. Vengono in seguito le parole di
ringraziamento di Lia per la nascita di Aser (Gn. 30, 13). Il parto verginale di Maria appare come il prolungamento e l'apogeo delle nascite liete e miracolose concesse da Dio nell'Antico Testamento (Lc. 1, 37 e Gn. 18, 14: Sara; Lc. 1, 24-31 e Isaia 7, 14).
fu discepola di gesù nella vita privata
Penetrò i segreti misteri dell'Incarnazione e Redenzione.
Nella familiare convivenza di trent'anni con Gesù apprese tutto lo spirito del Nuovo Testamento, che Gesù prima riprodusse in sé, nella sua santità, «coepit facere», attendendo l'ora del «docere». A Maria fu facile passare dalla pedagogia e scuola dell'Antico Testamento alla pedagogia e scuola del Nuovo Testamento, alla scuola del Figlio maestro. Ciò che allora era stato insegnato, ora lo vedeva vissuto in Gesù, ciò che era stato predetto ora diventava realtà sotto i suoi occhi.
L'Annunciazione fu grande rivelazione; vi è un mondo di cose da imparare in quel fatto; e quanti sono i commenti! Vi si può costruire un vero trattato.
Ugualmente sulla visita di Maria a S. Elisabetta, sul Natale di Gesù, sulla Presentazione di Gesù al Tempio, sulla vita nascosta a Nazaret. Gesù viveva in sé la futura Chiesa, la perfezione più alta, le comunicazioni celesti.
Maria vedeva, ricordava, meditava. San Luca (2, 19) nota che ascoltando quanto di meraviglioso avevano detto i pastori al presepio «Maria conservava tutte quelle parole e le meditava nel suo cuore».
Poi di nuovo san Luca (2, 51) scrive che dopo il ritrovamento di Gesù al Tempio, Maria «conservava tutte le parole meditandole nel suo cuore».
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Il Patsch scrive: «Gesù avendo ereditato dalla illibata Genitrice, anche Lei immune dal peccato, ottime qualità, sarà assomigliato molto alla Madre, e nel carattere e nei tratti somatici: Madre e Figlio si sono scambievolmente donato qualcosa del loro essere...».
Assieme a Gesù anche Maria è cresciuta spiritualmente e si è arricchita nell'anima e fortificata nella virtù. Il Padre celeste lo avrà osservato con gioia e se ne sarà compiaciuto, ed avrà rivolto anche a Maria il suo sguardo pieno di benedizioni. Le loro due anime si trovavano e si sentivano unite nell'amore di Dio.
Uno spesso velo
nasconde ai nostri occhi i diciotto anni che trascorsero sino a che Gesù iniziò
la sua vita pubblica. In tutti questi anni Egli passò dalla giovinezza alla
maturità, esercitò il mestiere del falegname e si guadagnò la stima dei suoi
concittadini, però nessuno di loro immaginò il suo vero essere. «In mezzo a voi sta uno che voi non conoscete», diceva il Battista (Gv. l, 26). Solo Maria e Giuseppe sapevano chi Egli fosse, ma tacevano e attendevano sino a quando sarebbe piaciuto a Dio di mostrare apertamente il Salvatore.
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Non vogliamo tentare di sollevare il velo che copre questi diciotto anni, dai dodici ai trent'anni di Gesù, pieni di mistero; non potremmo riuscirvi. Non è possibile guardare in tale profondità. In quegli anni felici, nella più perfetta intimità col suo Figlio, Maria crebbe spiritualmente e raggiunse la perfezione più sublime. Quello che Gesù dirà più tardi nei suoi discorsi, è stato spesso materia di conversazione nella Sacra Famiglia. In sua Madre Gesù trovò la prima e più dolce scolara. Se noi «tutto abbiamo ricevuto dalla pienezza di Lui» (Gv. l, 16), se Egli per noi tutti «dice le parole di Dio» e se «lo Spirito Santo dona senza misura» (Gv. 3, 34), tanto più Maria che stava vicino alla sorgente e teneva nelle sue mani il vaso prezioso della sua anima, pronto a ricevere l'acqua zampillante in vita eterna, sarà stata arricchita della pienezza della grazia.
Il Vangelo riferisce che Maria intervenne alle nozze di Cana; e che là vennero pure Gesù e i suoi primi discepoli. Per intercessione di Maria, Gesù cambiò l'acqua in vino. Il prodigio viene seguito dall'Evangelista Giovanni (II, 11) con queste parole: «Questo fu il principio dei miracoli di Gesù in Cana di Galilea: Gesù mostrò il Suo potere e credettero in Lui i Suoi discepoli». In qualche modo si può dire che Maria fece anticipare l'ora di Gesù Cristo, l'ora di manifestarsi, l'ora in cui credettero i discepoli; l'ora dell'inizio della vita pubblica.
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Il Patsch scrive: «I Vangeli ci dànno indicazioni sufficienti per convincerci che Maria accompagnò Gesù per gran parte del tempo nella vita pubblica. Maria ha preso parte intimamente ed attivamente agli avvenimenti; di molti fu testimone oculare, di altri venne a conoscenza attraverso i Discepoli... Ella è stata la più attenta ascoltatrice dei discorsi di Gesù.
Si spiega da sé quale profonda impressione abbiano fatto in Maria i discorsi di Gesù, così pieni di forza e così profondi. Numerose donne accompagnavano e servivano Gesù e gli Apostoli; tra esse Maria era la più fedele, la più fervente nel praticare i consigli insegnati del Figlio; la miglior sua interprete».
Due osservazioni sono
certamente da farsi: l) Maria fu la Discepola intelligente ed appassionata che
accolse il messaggio divino di Gesù Cristo
e lo tradusse nella Sua vita quotidiana, con impegno unico tra gli uomini; Maria apprese il Vangelo e la Rivelazione dalle labbra del Suo Figlio, indubbiamente illuminata dalla luce del Suo intimo Sposo, lo Spirito Santo. 2) Ella fu interprete fedelissima ed esattissima dell'insegnamento di Gesù, fin nei capitoli più alti e sublimi della dottrina che assaporò ed assorbì nella Sua anima e nella Sua affettività con pienezza totale; Maria al lume divino che brillava sempre nella Sua intelligenza poté intendere e credere ogni verità che scendeva ad illuminare la terra e gli uomini.
Maria seguiva or da vicino or da lontano; offriva i molti sacrifici della nuova vita, particolarmente quando si acuiva l'invidia e l'odio dei farisei contro Gesù; pregava per il compimento della missione di verità e grazia del suo Figlio.
Gesù si fece in tutto simile a noi, eccetto che nel peccato. Volle comportarsi e ricevere tutto come ogni bambino dalla Madre e dal Padre putativo Giuseppe.
Vari Autori enumerano gli uffici di Maria verso il Figlio: lo vestì delle vesti naturali, lo nutrì col suo latte e col pane, frutto delle sue fatiche; lo portò sulle braccia, con Giuseppe lo salvò, esulando in Egitto, e lo riportò in Galilea; guidò i suoi primi passi; gl'insegnò le preghiere, come risultano dalla Scrittura; lo difese nei pericoli naturali; gl'insegnò a parlare con gli uomini; lo preparò all'immolazione; diede sepoltura alla Sua Salma.
Sant'Efrem riassume: «Rallegrati, Maria, che hai educato il Cristo» (Omelia 4, 11 ).
La procreazione è il fine materiale del matrimonio; la educazione è invece il fine spirituale; quella dà l'uomo, questa il cristiano, il santo.
La prima maestra di qualsiasi bambino è la madre. Qui si trattava della Madre più fornita di doni che non tutte le madri; e si trattava di un Figlio-Dio, venuto come Salvatore del mondo. Tutto, dall'Annunciazione che doveva compiersi secondo le Profezie, preparare all'umanità il Maestro, la Vittima e il Sacerdote Maria comprese, illuminata dallo Spirito Santo, i disegni di Dio e vi cooperò con tutta la sua intelligenza e l'attività: a Betlemme, nella Presentazione al Tempio, nella vita nascosta, durante la vita pubblica e la passione.
Da notare ancora. Dopo che il Vangelo dice che Gesù era «subditus illis» viene aggiunto che Egli «cresceva in sapienza...». Questa scienza veniva da Lui acquistata con vero progresso, prontamente ed abbondantemente, per quanto vedeva ed ascoltava. Sebbene Egli fosse Figlio di Dio, ebbe una scienza sperimentale: per esempio «imparò da ciò che sofferse che cosa significhi obbedire» (Ad. Hebr. cap. V, 8). Prima conoscenza teorica, poi conoscenza sperimentale.
Ora Maria assunta al cielo si affissa con l'occhio e la mente nell'essenza divina, in una eterna beatitudine. Vede Dio e in Dio i misteri di grazia, tutte le creature, ognuno di noi in particolare. E là come Mediatrice universale, ha pure l'ufficio di distribuire la scienza: a chi vuole e quanto vuole.
Maria divenne la umilissima e ardente Maestra del messaggio evangelico che avrebbe voluto diffondere in tutto il mondo e partecipare agli uomini per renderli felici e salvi.
Agli Apostoli. Quando Gesù disse a Giovanni, prima di morire: «ecco tua Madre», lo disse perché da quel momento doveva avere inizio un compito nuovo e importantissimo per Maria, quello cioè di diventare Madre spirituale di tutti gli uomini.
Dopo la crocifissione di Gesù il collegio apostolico andò soggetto a una tremenda crisi. Ci voleva una persona che godesse la fiducia degli Apostoli, li radunasse attorno a sé e li istruisse. Tale persona era Maria. Ella li radunò nel Cenacolo e li preparò a ricevere lo Spirito Santo. Non solo, ma per tutto quel periodo di aspettativa, fu loro Maestra, perché li istruiva specialmente su un mistero che ancora non conoscevano, e cioè sul mistero dell'Incarnazione, e su tanti altri particolari della vita privata di Gesù che conosceva solo lei.
A tutti i cristiani. Nel Cenacolo anche Maria SS.ma ricevette lo Spirito Santo, nonostante lo avesse già ricevuto due volte: La prima volta lo ricevette nella sua Concezione Immacolata; la seconda quando divenne Madre di Gesù e la terza lo ricevette nel Cenacolo assieme agli Apostoli, affinché potesse diventare anche nostra Madre e Maestra.
Maria è primieramente Madre e Maestra di fede, perché quello che fece cogli Apostoli, nel burrascoso periodo successivo alla morte di Gesù, lo compie in tutte quelle circostanze della storia cristiana nelle quali la fede è seriamente intaccata. Gesù Cristo costituendola nostra Madre, ha voluto affidarle specialmente questa missione.
Quando l'errore minaccia di trascinare il mondo nell'apostasia, è allora che appare sensibile la protezione di Maria: «Cunctas haereses sola interemisti in universo mundo», canta la Chiesa.
La lotta tra il serpente e la donna annunciata nel Paradiso terrestre, si perpetua, sotto mille forme, attraverso alle varie generazioni. Ma ad ogni nuova crisi attraversata dalla Chiesa, Maria contrappone la sua difesa, mostrandosi agli uomini specialmente come Maestra di verità e Madre della fede.
Le lotte e le vittorie di Maria, ai nostri tempi, si riassumono in due nomi: «Lourdes e Fatima».
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Sant'Epifanio scrive
salutando Maria: «Rallegrati, o Maria, Libro incompreso, che hai proposto
a leggersi al mondo il Verbo, Figlio del Padre Celeste».
San Tarasio Vescovo le dice: «Rallegrati, o diletta Figlia del Padre Celeste, per cui Dio fu conosciuto fino agli estremi confini del mondo... Rallegrati, o Maria, perché risplendi più che la luce del sole».
Tre conclusioni
Il Discepolo può imparare dall'alunna Maria a lasciarsi umilmente formare dal Maestro che insegna, che precede, che ama, che prega per lui.
Il Maestro non metta mai fine al suo insegnamento ed a utilizzare i mezzi moderni più efficaci e rapidi per diffondere il messaggio divino.
Nella Chiesa tutti sono chiamati a qualche apostolato e tutti nella Cresima ricevono le grazie per compierlo: apostolato della preghiera, del buon esempio, della sofferenza, delle edizioni, delle vocazioni, ecc. Tutti possono contribuire all'edificazione del Corpo Mistico di Gesù Cristo.