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Giacomo Alberione, SSP
San Paolo - Bollettino SSP

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SECONDA ADUNANZA

 

          Educare alla purezza

          Questa è condizione da esaminarsi diligentemente prima dell'accettazione.

          Tra gli entrati Aspiranti nell'Istituto vi possono essere giovani con l'innocenza battesimale; altri che hanno contratto cattive abitudini, ma volenterosi; altri ancora non mostrano volontà di emendazione.

          Qui il Maestro si trova davanti a problemi difficili; ma innanzitutto si occupi dei primi. Quanto ai secondi non disperi, ma operi con pazienza, con la preghiera, con una cura continuata; il risultato dimostrerà se si potrà avere garanzia di osservanza religiosa. Nel terzo caso occorre rimandarli in famiglia, tanto più nel caso di scandalo e di ostinata recidività.

 

          Si domanda:

 

          Quali norme seguire sul problema di far conoscere i cosidetti problemi della vita?

          Si risponde:

          – Non parlarne in pubblico, ma in direzione spirituale o nella confessione, rispondendo alle condizioni, all'età ed al buon spirito dell'Aspirante.

          Si tengano presenti le norme date prima da


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Pio XI; in secondo luogo da Pio XII nell'Enciclica «Sacra Virginitas».

          Mettendoci nella realtà delle cose, se il giovane sempre tace sul punto della purezza, anche quando già è giunto ad un certo sviluppo, si può sospettare sopra la sua sincerità.

*

          Tutta la casa deve vivere in un'atmosfera di candore; vigilando al sommo sopra le letture, le trasmissioni di radio, cinema e televisione, la corrispondenza, le amicizie pericolose e le relazioni.

          Nel giudicare di una vocazione, per rispetto al punto della castità, tener molto conto del carattere dell'Aspirante, cioè se con molta industria ed applicazione pratica quel che intende San Paolo quando dice: «Castigo corpus meum et in servitutem redigo, ne forte, cum aliis praedicaverim, ipse reprobus efficiar» (1 Cor. 9, 27).

          Educare alla purezza: poiché questa è la posizione strategica per il combattimento della vita. I mezzi sono sempre quelli indicati dal Maestro Divino: «Vigilate et orate». Vigilate, su voi stessi, sopra i sensi, sopra i pericoli seguendo il «principiis obsta». Per i più giovani valorizzare l'innocenza battesimale; per i più grandi insistere sugli ideali umani e soprannaturali; tutto sempre ancorando ai Novissimi ed ai valori teologici quali la grazia, la presenza di Dio, l’orrore al peccato, la devozione a Maria. Orate, e particolarmente l'uso santo della Confessione e la frequenza di Comunioni fervorose.

          Abituare l'Aspirante ad aprirsi con semplicità, anche su questo problema; è difficoltà che è comune a tutti.

 




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