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Giacomo Alberione, SSP
San Paolo - Bollettino SSP

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Introdotta la causa per la beatificazione
del SERVO di DIO VIGOLUNGO MAGGIORINO

 


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          Il giorno 12 corrente dicembre (1961) si è celebrata solennemente la funzione dell'Introduzione del Processo Canonico Diocesano per la beatificazione e canonizzazione del Servo di Dio Vigolungo Maggiorino.

          La funzione fu celebrata con l'intervento di Sua Ecc. Mons. Carlo Stoppa, Vescovo di Alba, del suo Vicario Generale Mons. Francesco Gianolio e dei componenti del Sacro Tribunale con a capo il Presidente Can. Priero.

          Hanno partecipato alla solenne apertura, con gioia ed entusiasmo, i giovani aspiranti della Pia Società San Paolo della casa Madre di Alba, tutti i seminaristi e una larga rappresentanza delle Congregazioni paoline.

          In presbiterio assistevano i familiari di Vigolungo Maggiorino: le due sorelle, un fratello e il cugino Maggiorino Caldellara, Discepolo del Divin Maestro, venuto per la circostanza dalla nostra casa di Parigi.

          Dopo il canto solenne del Veni Creator, lesse una lettera di preghiera per l'apertura del processo il Rev.mo Primo Maestro, alla quale rispose Sua Eccellenza Mons. Vescovo.

          Data lettura della domanda ufficiale da parte del Postulatore generale, Rev.mo D. Stefano


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Lamera, seguì il discorso di Mons. Carlo Stoppa che riportiamo più avanti: terminato il discorso si procedette ai giuramenti di rito. La solenne cerimonia che commosse tutti i presenti, si concluse con la recita devota della preghiera al nuovo Servo di Dio e con la benedizione del Vescovo.

          In ogni casa della Famiglia Paolina sempre si è letta la vita di questo primo fiore trapiantato in cielo. Lo si è predicato, imitato in qualche misura e soprattutto pregato.

          Sono già 43 anni da che Egli è passato all'eterno riposo. Molte volte, e da persone autorevoli, ho ricevuto invito a promuovere questa causa. Sempre si ebbe il desiderio e proposito di farlo. Non si era ancora fatto per varie ragioni.

          Persuaso che il caro nostro Aspirante un giorno sarebbe stato glorificato, anche in terra, si è curato di esumare i resti mortali e trasferirli dal cimitero di Benevello al cimitero di Alba.

          Man mano che sono passati gli anni è entrata la persuasione che devesi dare ai nostri Aspiranti un modello e protettore per la loro formazione ed amore alla vocazione.

 


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          Sarebbe il santo più giovane tra i giovani canonizzati regolarmente secondo le norme di Benedetto XIV.

          Il venerato Vescovo di Alba, nel suo discorso di apertura del Processo, lo ha fotografato nello spirito questo nostro caro Aspirante.

          Ecco la domanda:

 

          Roma, 9 dicembre 1961

 

          Eccellenza Reverendissima
Monsignore Carlo Stoppa
vescovo di Alba

 

          Dal giorno che la Divina Provvidenza colse dalla piccola aiuola della Pia Società San Paolo il primo fiore dell'apostolato delle edizioni, VIGOLUNGO MAGGIORINO, sempre ebbi vivo nell’animo il desiderio di avviarne il Processo di Beatificazione, certo delle sue virtù eroiche e della sua santità non comune. Con questa coscienza, dopo aver pregato ed essermi consigliato con i Superiori Ecclesiastici, raccolsi nel 1918 in una breve biografia le sue memorie e i suoi santi esempi di virtù. La grazia di Dio ha fecondato tutto: la fama di santità, l'ammirazione, la devozione per Vigolungo Maggiorino crebbero via via con il crescere della Famiglia Paolina così da restare egli il modello ideale di tutti gli alunni paolini.

          Sempre occupato e preoccupato seguendo le divine ispirazioni, nelle varie fondazioni delle Congregazioni Paoline e della loro costituzione nella Chiesa, dovetti sia pure con vivo rincrescimento, rimandare di anno in anno il proposito di avviare la Causa di Beatificazione di Vigolungo Maggiorino.

          Eccellenza Reverendissima, Lei sa quanto sia vivo in tutti i membri delle Congregazioni Paoline e dei Cooperatori e Benefattori nostri, in Italia e all'Estero, il desiderio di vedere avviata la Causa di Beatificazione di questo Servo di Dio e come di anno in anno, anziché diminuire la fiducia nella sua intercessione presso il Signore, sia andata sempre crescendo e dilatandosi. Per questo, oggi, confido al Suo cuore di Pastore e di Padre il mio proposito e il mio desiderio di sempre, pregandoLa a voler quanto prima se lo crederà bene nel Signore, aprire il Processo ordinario diocesano circa la fama di santità e le virtù di questo Servo di Dio.

          RingraziandoLa anticipatamente anche a nome di tutti i membri della Famiglia Paolina e di tutti i Cooperatori e Benefattori nostri, di quanto l'Eccellenza Vostra vorrà fare per questa Causa, Le bacio il Sacro Anello e La prego a benedire me e tutta la Famiglia Paolina.

          Umil.mo e dev.mo figlio

          Sac. Giacomo Alberione

 




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