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Giacomo Alberione, SSP
San Paolo - Bollettino SSP

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RICORDI DI DUE IMPORTANTI
ADUNANZE PAOLINE

 


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          Si sono avute quest'anno due adunanze nella Casa Divin Maestro; mossi tutti dal più vivo desiderio di santità paolina, amore alla Congregazione e generosità nell'apostolato.

          La prima adunanza raccoglieva il Consiglio Generalizio e gli Officiali, i Superiori Provinciali e Regionali, nei primi giorni dell'aprile, a norma delle Costituzioni: in gaudio spirituale, in corso particolare di Esercizi spirituali; per un fruttuoso esame sulle condizioni dell'Istituto, ed un buon aggiornamento.

          Ci siamo poi raccolti per il corso straordinario di Esercizi spirituali, durato l'intero mese di luglio, 130 Religiosi, tra Sacerdoti e Discepoli.

          Tutto si è svolto in vera fraternità, come figli di San Paolo: «Ecce quam bonum et quam jucundum, habitare fratres in unum...» (Salmo 132, 1).

*

          Si sono eletti i Superiori Provinciali.

          Non si è trattato di elezioni dei Superiori Regionali, perché questi sono sempre «ad nutum» della Casa Generalizia.

 

          ALCUNI RILIEVI

          1) Per i Discepoli Professi occorre sempre lo studio della Religione, a norma dell'art. 156: «...I Discepoli attendano, almeno per due ore settimanali, allo studio della religione, sotto la guida di qualche Sacerdote e in modo loro adatto».

          Si abbondi nell'istruzione tecnica e propaganda, che sono le due materie di studio principali dopo la professione, e che vanno estese a tutta la vita.

          2) In quanto è possibile, cambiare di tanto in tanto i Librai, ed in generale il personale che lavora in continuo contatto con gli esterni (particolarmente nelle Agenzie del cinema). Intanto, se questo non sarà possibile: abbondino


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in pietà, mattino e pomeriggio, più che i Fratelli che sempre lavorano in casa.

          Per tutti i Discepoli vi sia letizia sana, carità, bontà e stima: così da parte dei Superiori e di tutti i Sacerdoti.

          Se in alcuni casi occorre qualche sacrificio o privazione, spettano sempre in primo luogo a noi Sacerdoti, eccetto quanto riguarda la gerarchia di ordine.

          3) Occorre sempre insistere sopra i due terzi degli aspiranti e professi Discepoli. Le Provincie e le Regioni che corrispondono a questa vivissima esortazione avranno, a scadere di tempo, un migliore avvenire; invece, se non corrispondessero, avrebbero più tardi molte difficoltà e delusioni. Si obietta: è cosa difficile... Si risponde: perché è cosa difficile dobbiamo, o meglio possiamo, disinteressarcene? Lo studio e la soluzione pratica di questo problema è segno di buona virtù paolina.

          4) Si nota un grave inconveniente in qualche Casa: i Sacerdoti sono eccessivamente impegnati nelle prime ore mattutine, anche nei giorni feriali, in servizi religiosi fuori dell'Istituto. Occorre ridurlo al minimo nei giorni feriali; ed in modo che in tali ore mattutine possano attendere alle proprie pratiche di pietà, specialmente alla meditazione in comune; ed anche allo studio personale, più necessario per i giovani Sacerdoti.

          5) È necessaria una coscienza vocazionaria, nel suo triplice aspetto: il reclutamento prudente, la formazione paolina, la vita del Professo; tenendo pure presente il prevocazionario per i piccoli e il vocazionario per i chiamati adulti.

          6) In tutto il periodo di formazione occorre cura sapiente, prudente, costante, pia, sempre ispirata all'ottimismo.

          Per la totale formazione:

          Istruzione religiosa: catechismo pieno di Bibbia e di Liturgia;

 


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          Liturgia piena di Bibbia e di catechismo;

          Bibbia piena di catechismo e di Liturgia.

          Significa dare Gesù Cristo Maestro, Via e Verità e Vita.

          7) Per i Professi perpetui, specialmente i Sacerdoti: ad assicurare la perseveranza, la santificazione e fruttuoso apostolato, vi siano quotidianamente quattro ore di preghiera. Non è cosa straordinaria: Breviario: 1 ora; Messa con preparazione e ringraziamento: 1 ora; Visita: 1 ora; Meditazione: mezz'ora; Orazioni del mattino e sera: circa mezz'ora. Addizionando: quattro ore di preghiera giornaliera.

          8) La divozione a Gesù Maestro: Egli è insieme la Via e la Verità e la Vita. In Lui vi è l'unificazione delle parti, giacché disse: «Ego sum Via et Veritas et Vita». Spesso viene dimenticato il primo et.

          9) Concepire la scienza pastorale nel suo vero spirito, cioè secondo Gesù Buon Pastore: «Io sono il Buon Pastore», «Io sono la Via e la Verità e la Vita». Ricordare quanto è scritto nell'art. 220 delle Costituzioni: «La Società, per regola, non esercita la cura d'anime nelle parrocchie; ma soltanto in modo del tutto eccezionale se vi sono particolari e gravi ragioni; e anche in questi casi, per quanto è possibile, temporaneamente; tuttavia i membri con vero spirito pastorale, secondo l'opportunità, volentieri partecipino al sacro ministero».

          10) Potrebbe nascere in qualche Sacerdote, specialmente giovane, questo pensiero: «Io amerei di più la vita parrocchiale». Questa non è tuttavia ragione sufficiente per una dispensa dai voti; secondo la decisione della Sacra Congregazione dei Religiosi.

          I Sacerdoti per le confessioni delle Suore devono possedere una adatta maturità; se una Casa non ha Sacerdoti adatti, si esorteranno a cercare confessori fuori del nostro Istituto.

          11) Circa gli studi: è già conosciuto che il Collegio Internazionale dei Chierici Teologi, per gli Studi accademici e come via per un futuro Ateneo Paolino, ha ottenuto l'affiliazione alla Pontificia Università Lateranense in Roma.

          È chiaro che il chierico deve specializzarsi nelle scienze sacre; mentre il Discepolo deve specializzarsi nelle scienze tecniche e diffusione.

          12) L'art. 241 delle Costituzioni dice: «La proprietà delle edizioni che sono state compilate dai membri, appartiene in perpetuo alla Società».

          Era stato chiesto (13 luglio 1913) alla Congregazione dei Religiosi: «Possono i Religiosi di voti semplici, che durante i voti hanno redatto qualche manoscritto, conservarne la proprietà in modo da poter regalare o vendere detto manoscritto?». Fu risposto: «Negative».

          Più che parlare di manoscritti, si parla di


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edizioni, giacché l'edizione ha anche sempre un valore commerciale. Naturalmente anche il manoscritto che era prima di uso personale, alla morte del membro diviene proprietà dell'Istituto.

          Secondo la giurisprudenza, il Religioso conserva il dominio sui suoi manoscritti, ma solo in ordine all'uso personale, perché gli servono di aiuto alla memoria, es. per predicare, o per compilazione di altre opere. Se però il manoscritto diventasse oggetto di donazione o di commercio, la proprietà viene assorbita dall'Istituto, che ne disporrà liberamente.

          13) È di massima necessità il dare giusto valore al Noviziato: ottima preparazione prossima, ottimo Maestro dei Novizi, piena trasformazione del Novizio che dovrà conservarne e accrescerne il frutto.

          Anche nelle varie Nazioni sarà ottima decisione di portare il Noviziato, anche per i Chierici, a due anni, come si pratica in Italia; ed in tutte le Nazioni si abbia il medesimo programma di studio, di orari e di pratiche di pietà.

          Ne risulti una vera personalità paolina e stabile, in modo che non venga successivamente di nuovo messo in esame il problema della vocazione.

          Approfondire lo studio sul Divino Maestro Gesù, seguendo i libri di Don Dragone e Don Roatta.

          Anche per uno studio sulla Regina degli Apostoli, già la nostra Congregazione dispone di vari libri; quanto a San Paolo non mancano le biografie e i commenti degli Atti degli Apostoli, e particolarmente delle Lettere. Tra esse si indicano quelle a S. Timoteo, a S. Tito, e le cosiddette Lettere della prigionia.

          14) In riguardo alle decisioni che si devono prendere sopra gli aspiranti, occorre un voto complessivo che risulti da una media tra le quattro parti che mostrano vocazione paolina: pietà, studio, apostolato, povertà. La media risulta dai quattro voti rispettivamente alle quattro parti, per cui si ha l'ottimo, il buono, il sufficiente o l'insufficiente. È tuttavia chiaro che si può incontrare un caso da cui risulta su un punto sotto lo zero, in materia del tutto necessaria.

          In ciascuna Nazione i Superiori Provinciali e Regionali esaminino la convenienza e la possibilità che gli studenti possano accedere a conseguire gradi accademici o sostenere gradi civili od ecclesiastici particolari; sottoporranno al Consiglio Generalizio le loro vedute e proposte.

          15) Seguendo le indicazioni che procedono dai fatti provvidenziali, la Famiglia Paolina deve sempre venir considerata nelle sue parti; e cioè: per l'unione della medesima paternità e spirito, compresa l'unione dei Cooperatori;


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inoltre la divisione tra i vari Istituti per i fini, gli uffici, le Costituzioni.

          16) È importante che gradatamente si migliorino i periodici: Vita Pastorale, Famiglia Cristiana, Il Cooperatore Paolino, seguendo lo spirito della edizione italiana; ugualmente si deve dire dei testi e del lavoro catechistico in generale.

          17) Riguardo ai nostri tre Istituti Secolari: Gesù Sacerdote, per il Clero Diocesano, le Annunziatine e i Gabrielini: ne hanno cura i Superiori Provinciali, tanto per il reclutamento come per la formazione dei membri, anche per quello che riguarda le Annunziatine. La corrispondenza va inviata al Primo Maestro o al Vicario Generale, o all'incaricato Don Amorth Gabriele.

          18) È sempre da favorirsi e promuovere l'abitudine per tutti i Professi di confessarsi in casa, quando vi sono Sacerdoti adatti; almeno la direzione spirituale in casa!

          Tenere presenti e spiegare gli articoli dal 142 al l48. Tuttavia è importantissimo che venga nelle case nostre ogni settimana un confessore esterno, per la necessaria libertà di chi lo desidera.

          19) In Cristo e nella Chiesa vi è l'unione. Nella preghiera sacerdotale Gesù Maestro per quattro volte parla dell'unione; ed unione intima! paragonandola all'unione fra le tre Divine Persone.

          Per un eccesso e troppo umano nazionalismo si possono elevare discussioni e divisioni inutili e dannose.

          Andando in altra nazione sempre considerarsi come umili ospiti, arrivati soltanto per portare Gesù Cristo Via e Verità e Vita con i nostri mezzi; accettare e conformarsi come alla lingua, così agli usi, cibi, modo di vestire ed in generale in quello che è lecito e conveniente.

          Soprattutto: amare; rilevare il bene; evitare i paragoni; esagerare nel far risaltare i beni della nazione da cui si è partiti; tutti siamo soltanto cattolici e paolini, cittadini di Roma in senso paolino. Imparare da Gesù Maestro il suo nazionalismo; ricordare il: «Da mihi animas, coetera tolle».

          20) Da notarsi: anche per i nuovi Discepoli Professi perpetui va dato l'aiuto di amorose cure nei primi anni.

          I Discepoli hanno chiesto due cose: a) dall'estero venire in Italia, almeno per sei mesi, per prepararsi ed emettere la professione perpetua nel Santuario Regina Apostolorum; b) di passare successivamente un anno in casa in cui vige la totale osservanza religiosa, e dove potranno venire aiutati in particolare, per l'avvio, prima di immettersi definitivamente nella più larga attività, di contatti. Sono richieste sagge; da esaudirsi.

 


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          21) Si è chiesto che venga fatto un più largo uso di dischi, nastri magnetici, filmine e pellicole per prediche, conferenze, comunicazioni alle varie case: in modo particolare per le nazioni in cui possono essere utilizzati per ritiri mensili, propaganda vocazionaria, ecc.

          Per decisive ragioni di apostolato, e secondo le Costituzioni: diffondere periodici, libri, pellicole, dischi, ecc., preferibilmente ed in primissimo posto quando vengono editi dalle Istituzioni Paoline.

          Nel caso dell'Italia, dato lo sviluppo, in modo assoluto, diffondere la produzione paolina regolarmente (librerie, vetrine, propaganda varia, ecc.); tuttavia si potrà tenere e diffondere quanto è sicuro per dottrina e morale, rispetto a chi espressamente lo chiede.

          La propaganda prima ed indiretta è fatta dall'autore, dall'ufficio edizioni, dal tecnico. La diretta può essere capillare, collettiva, razionale e rateale.

          22) Curare che gli Esercizi spirituali siano fatti regolarmente nelle nostre Case; nel caso di impossibilità, si cercherà una Casa appropriata; ma siano fatti in gruppi e con predicatori paolini.

          23) Ad evitare il pericolo di un eccessivo numero di copie di un libro che viene stampato, vi sono vari accorgimenti: es. come una prova una piccola quantità di copie, conservandone la composizione, o facendo stereotipie, veline, ecc.

          Vi sarà un esperimento a risparmio di spese: libro con varietà di illustrazioni, stampato in una casa. Per il testo si potrà dare in varie lingue.

          24) Secondo le Costituzioni, per articoli o libri scritti, preparati da Paolini in altra Casa (non in quella dove si stampano): esiste un vero obbligo di pagare i diritti di autore al Superiore o all'Economo della Casa in cui sono stati scritti.

*

          Si è costatato «Omnibus debitor sum» (S. Paolo).

          Secondo lo spirito paolino in primo luogo ci rivolgiamo alle masse del popolo, sull'esempio di Gesù Divino Maestro.

          In secondo luogo alle classi colte. A tutti vi è il debito di presentare il messaggio della salvezza in Cristo Via e Verità e Vita.

          Attualmente: a) la «Famiglia Cristiana» da sola, nelle 11 sue edizioni, ogni mese consuma più carta e raggiunge più anime che tutti i libri assieme editi nelle varie nazioni.

          La redazione è paolina.

          b) Seguono le varie edizioni bibliche, e specialmente la catechesi; raggiungono il maggior numero di anime. La catechesi e parecchi commenti scritturali sono di redazione paolina.

 


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          c) Altri settimanali, periodici mensili, riviste, bollettini parrocchiali, libri redatti dai Nostri continuamente arrivano a un grandissimo numero di anime nelle varie nazioni.

          È la luce di Dio che ci guida, lo spirito paolino che opera, le necessità che lo richiedono.

          Molti libri di valore, raccolti in collane, pellicole, dischi, filmine, ecc., editi da Paolini e Paoline; non è stata la semplice scelta dei


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libri, per lo più, vi è stata anche la traduzione, il rifacimento, i commenti, gli adattamenti, le aggiunte, dall’Ufficio Edizioni.

          Perciò la parte redazionale, nel dare la parola di Dio, è opera di Paolini e di Paoline, nel loro insieme.

          Così si compie la parte prima e principale, cioè la redazione: sentendo ed adempiendo quanto S. Paolo sentiva in sé: «omnibus debitor sum»

          Sac. G. Alberione




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