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Giacomo Alberione, SSP
San Paolo - Bollettino SSP

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VI

FORMAZIONE UMANO-RELIGIOSA

 

          Umana

          1) La base della formazione umana è costituita dai Comandamenti di Dio, dati su due pietre a Mosè. Contengono i doveri verso Dio, verso il prossimo, e verso noi stessi.

          Le applicazioni pratiche sono innumerevoli, e riguardano tutti gli uomini, anche i non cristiani.

          2) L'uomo retto governa se stesso: ama la verità, odia la bugia e l'inganno.

          Regola se stesso, formandosi una disciplina: per il riposo ed il lavoro, il cibo e la bevanda; custodisce la salute senza esagerati riguardi.

          Regola i suoi pensieri, i sentimenti, la volontà, la fantasia.

          Regola i sensi: la vista, l'udito, il gusto, la lingua, il tatto, l'odorato.

          3) L'uomo retto rispetta tutti: superiori, uguali, inferiori.

          Da ad ognuno ciò che è di dovere: la stima, il rispetto, l'aiuto vicendevole.

          Sa vivere in società e sa comportarsi da solo decorosamente.

          Ama l'ordine nelle occupazioni, negli orari, nelle relazioni, negli oggetti, libri, mobili, ecc.

          4) Conosce se stesso: la sua intelligenza, la salute, le forze fisiche, la condizione sociale; né orgoglio, né avvilimento.

          Non s'illude con falso ottimismo, né falso pessimismo; è equilibrato, non fa azzardi pericolosi; e neppure come uomo che è sempre incerto nelle sue decisioni.

          La saggezza consiglia: le migliori amicizie, i migliori libri e spettacoli, i migliori maestri, i migliori posti; questo secondo le possibilità.

          Nell'Istituto si tengano istruzioni: sul galateo, non solo per i piccoli; il buon tratto con gli 


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uguali, rispetto ai superiori, delicatezza con i più piccoli e con gli estranei.

          Non si tratta solo di galateo e di convenienze sociali, ma in molti casi interviene la coscienza cristiana.

          6) La vita paolina deve conservare l'andamento familiare; non si faccia sentire la superiorità di corso, di età, di autorità, quando non sia del tutto necessaria.

          I nostri Aspiranti vengono da ambienti molto svariati: da famiglie alquanto distinte, e da famiglie di un livello molto modesto. I primi continuino il loro comportamento educato, e i secondi imparino dai primi.

          Il comportamento del religioso sia sempre semplice, ma dignitoso, senza sussiego, né manieroso, né ricercato.

          7) La prudenza guiderà nel tacere e nel parlare; né taciturno, né ciarliero.

          L'uomo prudente e saggio ascolta volentieri i pareri altrui, chiede facilmente consiglio, impara da chi riesce bene.

          Ed è sempre necessario saper mantenere i segreti di ufficio, ed in generale le confidenze che si ricevono; non svelare, né anche solo parlare dei difetti e mancanze altrui.

          La Scrittura insiste: «Rifletti prima di parlare».

          Evitare di dar noia, o far perder tempo: il tratto, il presentarsi e la conversazione siano sempre moderati.

          Chi sta nella Agenzia del Cinema, nelle Librerie, nei parlatori, durante le visite, ecc.: sappia utilizzare il tempo, e moderarsi sotto ogni aspetto nel conversare.

          8) Educare all'ordine, al sacrificio, ad eseguire ciò che è determinato; a scuola, in chiesa, nell'apostolato, in refettorio; così il rispetto agli orari; tutto questo facilita la formazione di un buon carattere.

          Gli stessi locali esercitano una certa influenza nell'educazione; perciò vi sia sempre pulizia e ordine.

          9) La gratitudine è dovere, sia verso Dio, sia verso gli uomini, e verso l'Istituto; la ingratitudine è cosa irragionevole, sia verso Dio, che verso gli uomini. La gratitudine ottiene altri doni e attira benevolenza da parte degli uomini e benedizione da parte di Dio.

          Il maggior segno di gratitudine è la corrispondenza alla grazia e l'uso buono dei beni dati dalla Provvidenza.

 

          Religiosa

          È affidata al Superiore della Casa, in generale; in particolare al Maestro degli Aspiranti; poi ai cooperatori di quanti hanno cura di essi, a scuola, all'apostolato, a studio, in chiesa, in ricreazione, a tavola.


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          L'assistenza sia continuata, delicata, incoraggiante e ferma di chi è incaricato.

          1) Per gli Aspiranti, dall'entrata nell'Istituto sino al noviziato; la formazione dei veri cristiani; ed inizio alla vita religiosa, secondo le virtù della povertà, castità, obbedienza, apostolato.

          2) Nel noviziato: la trasformazione del cristiano in religioso; dalle virtù ai voti: «Se vuoi essere perfetto...».

          3) Nel periodo dei voti temporanei: consolidamento: nella mentalità religiosa, nella pietà e vita religiosa, nel perfezionamento dell'amore e pratica dell'apostolato.

 




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