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Giacomo Alberione, SSP San Paolo - Bollettino SSP IntraText CT - Lettura del testo |
È stata scritta da San Paolo nell'ultima sua prigionia a Roma, poco prima del suo martirio.
In quel tempo Timoteo governava la Chiesa di Efeso.
Nella lettera, San Paolo preannunzia la sua morte ed invita il suo intimo Timoteo a venire sollecitamente a Roma per gli ultimi ricordi. (È incerto se, quando Timoteo arrivò a Roma, fosse ancor vivo l'Apostolo).
La lettera esprime la sua azione di grazie al Signore; ed esorta Timoteo ad essere forte nelle difficoltà, e a perseverare nell'apostolato con spirito di sacrificio: «Come buon soldato di Gesù Cristo, sopporta le afflizioni». Compiere i suoi doveri, non le cose del mondo.
Lo istruisce come diportarsi verso gli eretici del suo tempo e dell'avvenire, per difendere la fede. Lo esorta alla Scrittura: «Così l'uomo di Dio si rende perfetto e disposto ad ogni opera». Poi dà il compendio della sua vita di apostolo: «Ho combattuto la buona battaglia, ho compiuto la mia corsa, sono stato fedele».
«Il Signore Gesù sia col tuo spirito e la grazia sia con voi».
Sono queste le ultime parole che scrisse il grande Apostolo e scrittore.