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Giacomo Alberione, SSP
San Paolo - Bollettino SSP

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- 7c1 -


LETTERA AGLI EBREI

          San Paolo è stato sempre considerato l'Apostolo dei Gentili; e lo fu in realtà. Però anche in lui era un profondo amore per il suo popolo.

          Scrisse dall'Italia questa lettera. Forse per nostalgia si recò a Gerusalemme, sperando la conversione dei giudei di Gerusalemme. fu arrestato, portato a Roma, dove subì il martirio.

* * *

          I due primi capitoli sono come una introduzione; ed anche manifestano il suo affetto agli Ebrei.

          Gesù Cristo è il capo del regno messianico, ossia della Chiesa, come regnerà in eterno trionfante. Egli lo ha conquistato con la predicazione, la sofferenza e l'immolazione; Figlio naturale di Dio, superiore a tutti gli Angeli creati; come superiore a Mosè.

          Gli Ebrei castigati non entrarono nella terra promessa. La terra promessa è figura del Paradiso come eterno riposo.

          Gesù Cristo immolò se stesso come l'unico mediatore. Egli rimane in eterno per noi: «Santo, Innocente, Immacolato; perché questo lo ha fatto una volta per sempre, offrendo se stesso. Noi quindi abbiamo un Pontefice così grande, che andò ad assidersi alla destra del Padre».

          Il Sacerdozio di Gesù Cristo è secondo Melchisedech, anteriore ed infinitamente superiore a quello di Aronne. Aronne ed il sacerdozio mosaico avevano un compito temporaneo sino alla venuta di Cristo. Servirono soltanto per il popolo ebraico.

 


- 7c2 -


          Gesù Cristo non si arrogò la gloria del Sommo Sacerdote, ma gli venne da Dio Padre, quando gli disse: «Tu sei il mio Figlio, oggi ti ho generato», come pure gli dice altrove: «Tu sei Sacerdote in eterno, secondo l'ordine di Melchisedech». Gesù Cristo nacque dalla tribù di Giuda. Viene così abrogato il sacrificio del Vecchio Patto; pure abrogato l'imperfetto sacerdozio levitico.

          Cristo: ministro del Santuario e del vero Tabernacolo eretto dal Signore.

          Invece secondo la legge, il sacerdozio ebraico era soltanto «immagine ed ombra delle realtà celesti»; impotenti i sacrifici a togliere il peccato.

          Per il fatto stesso che Dio parla di una nuova alleanza, dichiara antiquata la prima. «Ora, ciò che è antiquato e vecchio, è vicino a sparire».

          I molteplici riti mosaici non erano sufficienti; invece efficace in eterno il sacrificio di Cristo, che «si è offerto come vittima volontaria».

          Così la Chiesa è l'assoluto perfezionamento rispetto al popolo ebraico; perfetto il Nuovo Testamento rispetto all'Antico Testamento.

          Camminare costantemente in fede e coraggio; vicino il premio; infelici gli apostati.

          «La fede è il fondamento di ciò che speriamo, e la prova delle cose che non vediamo». Dalla fede nasce la speranza e il gaudio eterno. Esempi di fede: gli antichi, da Abele sino a Noè; così dal Patriarca Abramo e gli altri Patriarchi sino a Mosè; Mosè visse ed operò secondo la fede; così gli Ebrei vissero di fede dalla conquista della Terra Promessa, sino a Gesù Cristo.

          Cristo è autore della fede, in quanto ne è il principio e il perfezionatore: ce l'accresce con la grazia su questa terra e ce la trasforma nella visione beatifica in Cielo.

          La fede ci conforta e ci rende costanti nella via del Paradiso.

          Tra le virtù: la carità con tutti, il buon esempio vicendevole, la pazienza.

          «La grazia sia con tutti voi. Amen».

 




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