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Giacomo Alberione, SSP
Ut Perfectus sit Homo Dei

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L’anima delle Costituzioni

     Gli articoli delle Costituzioni sono freddi e scarni: occorre loro un’anima; e questa si è data con la composizione di orazioni, coroncine, istruzioni, quali sono nel nostro libro delle preghiere. Amarle, recitarle con cuore; a poco a poco entra nell’animo lo spirito della Congregazione.

     Gli articoli che stabiliscono le pratiche di pietà quotidiane, settimanali e mensili, annuali ritengono tutto il loro valore.

     Il modo di compierle, invece, può essere prescrizione ascetica; però ha la sua importanza, perché considera sempre la pietà come mezzo per vivere Gesù Cristo, Via, Verità, e Vita; pur non avendo, volta per volta, l’obbligatorietà di altri articoli. Tuttavia, nel suo complesso, obbliga pure in coscienza.

     L’elogio migliore e riassuntivo su di un religioso è sempre questo: è osservante. Al contrario, se di esso si deve dire non è osservante, sarebbe la condanna totale di un religioso in quanto tale.


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     Art. 459. Spetta solo alla sede Apostolica dare un’autentica interpretazione delle Costituzioni. I Superiori, per giusta causa e ciascuno secondo la propria autorità, possono temporaneamente dispensare i religiosi singoli, o una comunità intera se si tratta di un Superiore maggiore, dall’osservanza di qualche prescrizione delle Costituzioni in materia puramente disciplinare.

     Art. 460. Senza il permesso del Superiore maggiore, a nessuno è lecito far conoscere le presenti Costituzioni a persone estranee alla Congregazione.

     Art. 461. Le Costituzioni siano lette pubblicamente nelle singole case, in modo che almeno una volta all’anno si percorrano integralmente. I Superiori ne promuovano anche la lettura privata.

     Art. 462. Gli antichi usi e le consuetudini ricevute secondo la natura e il fine della Società, si abbiano in onore e si osservino fedelmente da tutti i religiosi.

     L’interpretazione autentica è riservata alla S. Sede.

     Odiare come la peste le dispense dalle prescrizioni. Inoltre ridurre al minimo domande alla S. Sede: per dispense circa l’età, le ammissioni alle Professioni e Ordini, ecc. Le conseguenze sarebbero molto dolorose: si diminuirebbe la stima e l’osservanza delle stesse Costituzioni, ciò che insensibilmente porterebbe ad una generale trascuranza e disordine; così i migliori frutti della vita religiosa andrebbero perduti. La fedeltà assicura le benedizioni di Dio, la regolarità, lo spirito di disciplina, la letizia stessa della vita religiosa.

     Le Costituzioni sono da leggere pubblicamente ogni anno: o durante gli Esercizi spirituali; oppure se ne


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leggano ogni giorno alcuni articoli prima della meditazione, o in altri tempi, ad esempio, per lettura spirituale.

     Considerato tutto l’insieme degli articoli, nello spirito e nella lettera, in sé e nelle conseguenze, si può domandare: Quali sono gli articoli che non obbligano sotto pena di peccato? Nelle istruzioni, particolarmente durante il Noviziato, non si lasciano incertezze, né turbamenti di coscienza; si spieghi ogni cosa con tutta chiarezza, sciogliendo pure i dubbi.

     Circa l’art. 462, è uso e consuetudine che nel ritiro mensile il Maestro stesso del gruppo o il Superiore della casa tenga le prediche, almeno l’ultima, che è la più pratica e serve a dare come consuntivo morale del mese passato ed un preventivo per il mese che viene incominciato. Inoltre il Maestro sente ognuno che si presenta spontaneamente, o chiama coloro che hanno maggior bisogno.




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