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Giacomo Alberione, SSP Ut Perfectus sit Homo Dei IntraText CT - Lettura del testo |
INTELLIGENZA E PRATICA DELL’ORAZIONE
Il Noviziato è l’anno principale della vita: l’anno centrale e decisivo della formazione.
Alcune avvertenze:
1. Occorre una buona preparazione, che comprende tutto il tempo dell’aspirantato. È bene che i giovani siano designati col nome di aspiranti, non di collegiali, di studenti, ecc. La preparazione comprende lo spirito, lo studio, l’apostolato, la parte umana.
2. Non si mandino al noviziato aspiranti troppo dubbi; se sono preparati, fanno realmente l’anno intero; diversamente occuperanno mesi a studiare la vocazione.
3. Dopo la prima professione siano in ambiente raccolto, che rappresenti una continuazione del noviziato. Vengano aiutati a continuare la formazione in una vita nuova, che significhi buona osservanza delle Costituzioni.
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Art. 102. In caso di grave scandalo esterno o di un gravissimo danno che incomba sulla comunità, il religioso, anche se professo di voti perpetui, deposto l’abito religioso, può essere immediatamente rimandato al secolo dal Superiore maggiore col consenso del suo Consiglio, o anche, se vi fosse pericolo nell’attesa e mancasse il tempo per ricorrere al Superiore maggiore, dal Superiore locale col consenso del suo Consiglio, e il benestare dell’Ordinario del luogo; tuttavia il provvedimento venga sottoposto senza indugio al giudizio della Santa Sede per mezzo dell’Ordinario del luogo o del Superiore maggiore, se è presente.
Art. 103. Si devono ritenere legittimamente dimessi ipso facto i religiosi che avessero commesso uno dei delitti enumerati nel can. 646. In questi casi basta che il Superiore maggiore, con il suo Consiglio, faccia la debita dichiarazione del fatto, procurando che le prove raccolte a questo scopo vengano diligentemente conservate nell’archivio della Società. E sappiano coloro che hanno mancato in questo modo, che la Società non è più tenuta a riceverli di nuovo, anche se si mostrassero pentiti.