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Giacomo Alberione, SSP
Ut Perfectus sit Homo Dei

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Obiettivo duplice

     La parola studio tuttavia nel linguaggio ordinario viene adoperata per significare il curriculum studiorum: dalla scuola materna alle lauree, comprendendo anche l’anno di pastorale e le specializzazioni.

     Fine: gli studi hanno un loro fine, anzi un duplice fine: perfezionare il dono di natura, l’intelligenza; e prepararsi a compiere la missione affidata da Dio. Si dovrà insegnare con la lingua, la carta, la pellicola, lo schermo, l’immagine, ecc.

     Sapere quello che si deve comunicare, conoscere il modo ed i mezzi di darlo: la lingua, la tecnica, ecc.

     «Non scholæ sed vitæ discimus».3

     Ciò che serve alla vita accumularlo al massimo; ciò che non serve alla vita è bagaglio inutile e spesso ingombro e danno.

     Due compiti ha lo studio, dunque: la parte intellettuale e la parte tecnica.

     La tecnica per i Paolini vale la lingua delloratore e del Maestro.

     Il fine serve a determinare i mezzi: cioè la scelta


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della materia e la misura di studio; e la scelta dei mezzi tecnici.

     1. Studi letterari e classici: hanno doppio scopo: di poter capire chi insegna; e per insegnare quando sarà venuta lora.

     La santificazione della lingua: per parlare con Dio nella preghiera e parlare con gli uomini in qualità di maestri.

     Ogni nazione ha la propria lingua che è oggi il risultato di una evoluzione e risultato di secoli.

     2. Studi scientifici: la scienza è figlia di Dio; ogni capitolo delle scienze ci rivela qualcosa di quanto Dio ha immesso nel creato e uomini di merito l’hanno letto ed appreso.

     Chi ha fede saprà sempre meglio elevare la sua mente allAutore di tutto, per ammirarLo e ringraziarLo di aver preparato ricchezze inestimabili per luomo: «Domine Dominus noster, quam admirabile est nomen tuum in universa terra!».4 «Cœli enarrant gloriam Dei».5

     3. Studi filosofici: si tratta dell’arte di insegnare a ragionare e di ammaestrare a ragionare. Dio ha creato l’uomo ragionevole; ma la filosofia determina e stabilisce regole per l’uso della ragione: onde raggiungere la verità purgata da errori. Dio «Lux vera quæ illuminat omnem hominem venientem in hunc mundum».6

     4. Studi teologici: si intendono qui le verità rivelate da Dio: la dogmatica, morale, liturgia, nella parte soprannaturale. Dal catechismo a studi sacri specializzati.


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     La rivelazione e la tradizione sono le due fonti dell’insegnamento della Chiesa.




3 «Non impariamo per la scuola, ma per la vita».



4 «Signore, nostro Dio, quanto è grande il tuo nome su tutta la terra!» (Sl 8,2).



5 «I cieli narrano la gloria di Dio» (Sl 19[18],2).



6 «La luce vera, che illumina ogni uomo che viene nel mondo» (cf. Gv 1,9).






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