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Giacomo Alberione, SSP Ut Perfectus sit Homo Dei IntraText CT - Lettura del testo |
In terzo luogo nella Congregazione rappresentano l’Autorità i Superiori locali.
Sono costituiti nel loro ufficio per un triennio e possono essere confermati per un altro triennio.
Le qualità e condizioni per essere nominati risultano dagli articoli 442, 452, 454:
Art. 442. I Superiori locali, che devono essere preposti alle singole case, siano scelti tra i sacerdoti della Società che si distinguono per virtù, scienza e prudenza, e che hanno emesso i voti perpetui almeno da tre anni. Sono nominati dal Superiore generale con il consenso del suo Consiglio, su proposta del rispettivo Superiore maggiore.
Art. 452. Anche per le case non formate sia nominato dal Superiore maggiore un sacerdote che assista il Superiore locale come vicario locale e faccia le sue veci tutte le volte che sarà necessario.
Art. 454. Per ogni casa sia nominato dal Superiore generale, con il consenso del suo Consiglio, un economo locale, che deve aver cura dei beni temporali della casa, però sotto la guida e la dipendenza del Superiore locale. L’ufficio di economo locale, sebbene sia meglio distinguerlo da quello del Superiore, si può tuttavia anche unire ad esso, se, a giudizio del Superiore generale e del suo Consiglio, lo esiga la necessità.
Le loro mansioni risultano dagli articoli 446, 447, 448, 450, 451.
Art. 446. È dovere del Superiore locale: promuovere nella comunità l’osservanza religiosa e la pietà, attendere diligentemente alle cose della casa, far sì che i singoli tendano con sollecitudine alla propria santificazione e adempiano fedelmente i doveri loro affidati; provvedere con tutte le sue forze al bene della casa con la parola, con l’esempio e con le opere.
Art. 447. Convochi spesso, se lo crede prudente,
anche separatamente, i membri sia sacerdoti che discepoli di voti perpetui, per dedurre dall’esperienza e dal consiglio dei singoli ciò che si deve meglio disporre sia per la casa che per le opere, e per indicare i difetti esteriori che possono esservi nella comunità e proporre i mezzi per emendarli.
Art. 448. I Superiori locali devono:
1. Promuovere la conoscenza e l’esecuzione, tra i loro sudditi, dei decreti della Santa Sede che riguardano i religiosi.
2. Far leggere le Costituzioni, a norma dell’art. 461, e i decreti che la Santa Sede prescrive che siano letti pubblicamente.
3. Tenere, almeno due volte al mese, una pia esortazione a tutti i membri della casa.
4. Provvedere che ai discepoli sia abbondantemente dispensata, secondo le Costituzioni, l’istruzione cristiana, e inoltre sovvenire, con cura speciale e affetto paterno, alle necessità spirituali dei discepoli.
Art. 450. Il Superiore generale, con il consenso del suo Consiglio, deve assegnare al Superiore locale, di ogni casa formata, due consiglieri sacerdoti. Inoltre il Superiore maggiore col suo Consiglio deputerà due membri discepoli i quali intervengano alle sessioni in cui si tratta dell’economia e dell’apostolato nel suo aspetto tecnico e divulgativo.
Art. 451. Il Superiore locale deve convocare il suo Consiglio almeno una volta al mese, per deliberare con
esso le questioni economiche e le cose più gravi e, se sarà necessario, richiedere il loro consenso. Tutto quello, di una qualche importanza, che fu fatto o deciso in tale consiglio, il Superiore locale è tenuto a riferirlo fedelmente al suo Superiore maggiore, secondo la forma prestabilita, e richiedere da lui le licenze o facoltà necessarie.
Il Superiore locale accoglierà con docilità le disposizioni del Superiore provinciale. Anzi si confiderà con lui per averne indirizzo ed appoggio; ne chiederà la visita frequentemente, specialmente per l’occasione dei Ritiri mensili e degli Esercizi Ss.
Il Superiore locale ha responsabilità per le quattro parti: spirito, studio, apostolato, economia.
Tuttavia il suo ufficio richiede in modo particolare la cura di buone vocazioni: il reclutamento e la formazione se si tratta di case-vocazionario. Se invece si tratta di casa composta di soli religiosi, il suo maggior impegno sarà «curare la vita di pietà e disciplina religiosa».
Precedendo con l’esempio, portando sempre incoraggiamento, diffondendo un sano e soprannaturale ottimismo, raccoglierà buoni frutti, farà provare come la vita religiosa è una gioiosa preparazione al cielo.