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Giacomo Alberione, SSP Ut Perfectus sit Homo Dei IntraText CT - Lettura del testo |
a) Vivere in delicatezza e santità, evitando ogni peccato deliberato: «ab omni peccato libera nos, Domine».7
b) Edificare tutti col buon esempio nell’osservanza religiosa, e convivendo in spirito con la Famiglia di Nazareth; «Christi bonus odor sumus Deo in iis, qui salvi fiunt...»: «Noi siamo infatti, per Iddio, il buon odore di Cristo per quelli che si salvano...» [2Cor 2,15]. «Ambulate in dilectione, sicut Christus dilexit nos, et tradidit semetipsum pro nobis oblationem et hostiam Deo in odorem suavitatis» (Ef 5,2): «Vivete nell’amore, sull’esempio di come Cristo ci ha amati e per noi ha sacrificato se stesso a Dio, quale oblazione e sacrificio di soave odore».
c) L’abituale raccoglimento, per cui si sente la vita gioiosa di intimità con Gesù Cristo; con la frequente domanda rivolta a noi stessi: «dov’è il mio cuore?».
d) Lo spirito del mondo e le radici dei peccati sono tre: «Omne quod est in mundo, concupiscentia carnis est, et concupiscentia oculorum, et superbia vitæ»; così scrive San Giovanni nella sua prima lettera (2,16). Che significa: le tre serie di peccati che possono dominare l’uomo: lussuria, avarizia, superbia.
Il Discepolo di Gesù Divin Maestro, vivendo i suoi voti, per la sua stessa vita, ripara ogni peccato.
– Con la castità ripara i peccati che procedono dalla lussuria;
– con la povertà ripara i peccati che procedono dall’avarizia;
– con l’obbedienza ripara i peccati che procedono dalla superbia.
E questa è una riparazione profonda, vitale ed universale. San Paolo parlando della sua vita, sempre accompagnata da sacrifici e pene, ai Colossesi scrive (1,24): «Io godo delle sofferenze in cui mi trovo per voi; e completo nella mia carne quello che manca ai patimenti di Gesù Cristo, a vantaggio del suo Corpo, che è la Chiesa».
La più ampia spiegazione: sette sono i peccati capitali: alla superbia il Discepolo ripara con l’umiltà; all’avarizia con la povertà; all’ira con la mitezza; all’invidia con la bontà; alla gola con l’astinenza; alla lussuria con l’amore a Gesù; alla pigrizia con l’assiduo lavoro.